Cronaca

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Dopo l'approvazione del progetto parla il vice Ministro alle Infrastrutture: "Se venisse scartato Genova perderebbe i fondi pubblici ottenuti. I costi? Nessuno si preoccupa che nel centro a Roma si sta facendo una metro che costa quasi come la nostra diga"
6 minuti e 39 secondi di lettura
di Michele Varì

"Torno a dire che un tram leggero in Val Bisagno è praticamente impossibile perché nessuno darebbe l'autorizzazione a farlo in una zona esondabile, è per questo si è scelto un trasporto sopraelevato rispetto uno a filo...".

Lo dice il viceministro leghista alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi incontrando i giornalisti in Prefettura per ribadire la notizia arrivata da Roma dell'approvazione dopo tre rinvii del progetto dello skymetro della Val Bisagno da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. "Un organo indipendente dal governo" chiarisce il Rixi che risponde così a chi nel centrosinistra parla di un'approvazione "a orologeria" a pochi giorni dalle elezioni.

Il presidente della regione Liguria Marco Bucci invece pochi mesi fa alla presentazione della "talpa" dello scolmatore del Bisagno aveva detto a Primocanale che Genova non poteva permettersi un tram perché i cantieri per realizzarlo avrebbero bloccato per anni la viabilità della vallata già molto provata. Due risposte molto diverse.

Bocciando quel progetto si perderebbero i fondi

Rixi risponde anche a una delle domande più frequenti di questa campagna elettorale: "Se in caso di elezione a sindaco Salis decidesse di cancellare questo progetto Genova perderebbe i finanziamenti per dare un trasporto pubblico veloce alla Valbisagno, credo che il prossimo sindaco, di qualunque colore politico, avrà il dovere morale di proseguire l'iter di questa opera troppo importante per essere ancora rinviata".

La sede sopraelevata scelta perché non incide sul Bisagno

"Con lo skymetro entro il 2030, grazie a primi due lotti del progetto, si unirà Brignole a Ponte Carrega e poi a Molassana con una spesa di 532 milioni di cui 200 ancora da stanziare" chiarisce Rixi, che poi precisa: "Lo scolmatore del Bisagno in costruzione servirà per eliminare il rischio di esondazioni a patto che l'alveo rimanga quello attuale perché se lo si andasse a ristringere lo scolmatore non sarebbe più sufficiente, quindi, è evidente che anche l'attenzione all'opera del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è proprio perché la Val Bisagno è un'area particolare dove non è facile riuscire a creare un sistema di trasporto su sede fissa sicuro in grado di collegare tutta la valle. Per questo sono soddisfatto che si sia chiuso l'iter anche perché anche questo è un altro progetto che noi abbiamo ereditato dalla passata legislatura e che finalmente trova un suo componimento da un punto di vista autorizzativo. La sede sopraelevata - ribadisce il ministro leghista - non è stata scelta in quanto particolarmente bella o avveniristica ma perché senza quella collocazione difficilmente si potrebbe avere un mezzo di trasporto come quello. Quindi c'è anche il tema orografico della Val Bisagno. Poi ovviamente credo che bisognerà cercare di fare in modo di abbellire l'opera anche con del verde".

Qui il tram a filo non si può fare

E quando gli fa notare che però il progetto alternativo del tram leggero non può essere stato bocciato perché non è stato mai posto all'attenzione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici Rixi risponde: "Questo progetto ha dei problemi e se qualcuno dice di no è perché qua sono tutti liberi pensatori, ma nella vita le cose bisogna farle e presentarle", come a ribadire il mantra del centrodestra genovese e ligure che non perde occasione di definire il centrosinistra il partito del "no".

Ecco perchè costerà di più...

Il politico leghista ha spiegato poi perché i costi dello skymetro sono aumentati: "Molti sono dovuti all'aumento delle materie prime, non so esattamente la cifra dell'opera, ma dovrebbero essere 585 milioni di euro per il primo lotto sino Ponte Carrega, per il secondo lotto sino a Molassana servono 200-300 milioni. I finanziamenti? Per il primo lotto ci sono già tutti, gli altri li troveremo".

Impattante? Tutto è impattante ma bisogna fare...

Alla domanda sul grande impatto in fatto di cemento che lo skymetro avrà sul territorio Rixi risposto con un manuale del perfetto politico di centrodestra, ascoltando lui sembra di sentire l'ex governatore della Liguria Toti o anche il suo successore Bucci che non hanno mai perso occasione per sottolineare quanto sia pragmatica e necessaria la politica del fare: "Tutto è impattante, ma se non si fa niente una cosa è certa, le cose non migliorano e possono solo peggiorare, quindi credo che non investire sul trasporto pubblico in questa città come è stato fatto per tanti anni vuol dire tenersi una situazione di difficoltà della mobilità cittadina soprattutto per quelle aree più disagiate e quei quartieri che non sono il centro città, credo che questo si stia facendo in tutte le città, Genova ha iniziato a farlo ultimamente".

La metro di Roma costerà quasi come la Diga

Sui costi delle opere che lievitano sempre in modo considerevole il vice ministro è tagliente: "Io posso dire che tutti ci preoccupiamo per i costi dello skymetro ma nessuno si preoccupa che in centro a Roma, in piazza Venezia, stiamo facendo una  stazione metropolitana che ci costa quasi come la diga Foranea di Genova, eppure non mi sembra che a Roma si strappino i cappelli, il problema è che se noi stiamo fermi il mondo non sta fermo, la qualità di vita dei cittadini aumenta se noi gli diamo servizi adeguati, per farlo bisogna fare investimenti e riqualificazioni. Quindi il tema degli eventuali disagi deve essere affrontato. Ogni volta che si fa unìopera c'è qualcuno che ci guadagna e c'è qualcuno che non ci guadagna, bisogna riequilibrare questa situazione quindi anche con operazioni di riqualificazione come, ad esempio, lo spostamento del carcere di Marassi piuttosto che l'adeguamento degli istituti scolastici".

Tursi avrebbe voluto salvare il Firpo...

Rixi così risponde anche alle accuse mosse al progetto dello skymetro perchè farà demolire l'istituto scolastico turistico l'istituto scolastico superiore Firpo-Buonarroti di via Canevari che dovrebbe essere collocato in piazza Giusti dove ha sede il Municipio: "So che i membri del Comitato dei Lavori pubblici sono andati a vederlo e ritengono che nel 2025 non sia adeguato come istituto scolastico. Per questo verranno stanziati ulteriori fondi, per la riqualificazione e ricollocamento, ma questo è un tema che riguarderà un progetto parallelo di riqualificazione di tutta la Val Bisagno. Il Firpo aveva ricevuto dei fondi per la riqualificazione e quei fondi possono essere spostati, però oggettivamente è un'ex fabbrica, credo fosse una conceria o qualcosa del genere, modificata, ma non ha spazi esterni e si trova tra due strade. Conosco abbastanza l'edificio, d'altra parte non era stata una richiesta del Comune di Genova quella dell'abbattimento, che anzi Tursi ha cercato fino alla fine di evitarlo, però andando a fare i sopralluoghi sull'area, secondo il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ovviamente guarda all'utilizzo dell'infrastruttura, ma anche alla riqualificazione urbana dell'area, si ritiene che sia un tema da prendere in considerazione anche se fa anche aumentare il costo del progetto".

I no hanno bloccato la Gronda e le nostre infrastrutture

Il viceministro risponde poi "ai comitati del no", il grande nemico della destra. Rixi li attacca frontalmente: "Ci sono stati comitati che non hanno voluto la gronda autostradale e la situazione che si è andata a creare a Genova sulle infrastrutture la vedete tutti i giorni, il problema vero è che una città che cresce deve accompagnare tutti i cittadini e migliorare la qualità dei servizi.  I no a prescindere a mio avviso non servono sennò vuol dire decidere di non evolverci, decidere di rimanere marginali e avere una bassa qualità di vita, io credo invece che i nostri quartieri, i nostri cittadini meritino tutti servizi perché c'è il cittadino della bassa Valbisagno che ci mette pochi minuti per arrivare in centro, ma c'è il cittadino dell'alta Valbisagno che oggi impiega anche un'ora e un quarto, sono tutti e due cittadini di Genova e quindi bisogna trovare un punto di incontro in cui entrambe le esigenze vengano sostenute, sennò si crea una discriminazione. Oggi ci sono servizi in alcuni quartieri della città che non sono adeguati, ma se non si fanno opere di un certo tipo - conclude il vice ministro con il pensiero rivolto allo skymetro - quei servizi non saranno mai adeguati".

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