Cronaca

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Il gip di Napoli concede i benefici a una arrestata ritenuta dai pm a capo della banda perchè deve badare a tre figli minori
2 minuti e 4 secondi di lettura
di Michele Varì

Va ai domiciliari con il braccialetto elettronico nonostante sia accusata di avere commesso una serie infinita di reati fra i più odiosi contemplati dal codice penale. A beneficiare dopo pochi mesi della decisione di un giudice è Marica Mastroianni, arrestata dai carabinieri di Genova ai primi di febbraio in quanto ritenuta, insieme con il marito Alberto Macor, a capo dell'organizzazione che truffava anziani in tutta Italia con le telefonate dei finti marescialli dei carabinieri.

La nonna della truffatrice non può accudire i pargoli

A deciderlo è stato il gip di Napoli Michaela Sapio che ha accolto l'istanza presentata dal legale della donna, l'avvocato Bruno Cervone in considerazione della situazione che vive il suo nucleo familiare "composto da tre figli minorenni, a oggi accuditi dai nonni paterni" e penalizzato inoltre dalla "mancanza del padre anch'egli detenuto" e dalla "disabilità che affligge la nonna materna".

La donna ha avuto una rimeditazione...

Il giudice ha anche voluto tenere conto "del processo di rimeditazione interiore" manifestato dalla donna. Sarà, ma è indubbio che la sua decisione non può essere comprensibile alle vittime delle truffe, raggiri che spesso creano traumi che non vengono superati dalle anziane vittime, traumi subiti anche dai figli e dai nipoti delle persone derubate da quelle persone senza scrupoli. Nipoti che hanno lo stesso diritto dei figli minori della donna arrestata. Oltretutto quello dei falsi appartenenti alle forze di polizia è uno dei reati più difficile da sventare ed è molto complicato arrestare gli autori di quei colpi, perché le vittime a causa dell'età non riconoscono i ladri. Per questo appare incomprensibile che a una dei capi della gang vengano concessi in tempi così brevi i domiciliari.

Truffe con finto maresciallo

L'indagine che ha portato all'arresto della donna si è conclusa  il primo febbraio 2025 quando i militari notificarono 29 misure cautelari emesse dal tribunale di Genova nei confronti dei presunti capi ed esecutori di una banda con base a Napoli e specializzata nelle truffe agli anziani, con la tecnica del 'finto maresciallo'.

I coniugi erano due telefonisti 

Alberto Macor e Marica Mastroianni svolgevano il ruolo di telefonisti in call-center appositamente allestiti per mettere a segno le truffe in tutta Italia, e coordinavano i cosiddetti trasfertisti, cioè gli esecutori materiali dei raggiri: il primo si fingeva maresciallo, la seconda avvocato.

Tra gli arrestati figura anche un fratello di Alberto che ha fatto l'attore nel film "Gomorra".

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