
La procura di Genova indaga sul personale del 118 presente il 12 gennaio 2023 sulla riva del fiume Entella, dove il giovane canoista di 14 anni, Andrea Demattei, perse la vita per ipotermia dopo essere rimasto incastrato con la sua canoa tra tronchi e un pilastro di un ponte.
I vigili del fuoco indagati
Il pubblico ministero Francesco Cardona Albini ha aperto un fascicolo in seguito alla trasmissione degli atti disposta dalla giudice Carla Pastorini al termine dell'udienza preliminare. Nel processo per la morte del ragazzo, sei vigili del fuoco sono imputati, mentre i due istruttori della società sportiva, che accompagnavano Andrea e altri giovani all’allenamento, sono stati prosciolti.
"La tragedia si sarebbe potuta evitare"
Secondo l’accusa, una serie di errori concatenati avrebbe contribuito alla tragedia, che si sarebbe potuta evitare. I soccorritori impiegarono troppo tempo a liberare il giovane, lasciandolo esposto all’acqua gelida, causa dell'ipotermia fatale. La giudice Pastorini ha sollevato dubbi sull’operato del personale medico, che avrebbe potuto valutare meglio le condizioni di Andrea e sollecitare i vigili del fuoco a velocizzare l’intervento. L’accusa, rappresentata dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta Barbanera, Nadia Solari e Paolo Costa, contesta agli imputati ritardi e manovre errate nei soccorsi. È probabile che il pubblico ministero ricorra in appello contro il proscioglimento degli istruttori.
IL COMMENTO
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