
"Facciamoci il segno della croce...". Simone Olmo a bordo del furgone di servizio sembra prendere con calma e tanta fede il fatto di ritrovarsi fermo in una galleria della A12 fra Rapallo e Chiavari per colpa di un incendio di un tir avvenuto dieci ore prima in uno scambio di carreggiata fra Lavagna e Sestri Levante.
L'automobilista sardo originario di Sassari e diretto con la moglie al porto di Livorno, sceso dalla sua auto per prendere un po' d'aria fuori dalla galleria, invece appare molto sconsolato: "Se perdo il traghetta per la Sardegna stavolta chiedo i danni" garantisce.
Sono solo due delle tante voci raccolte da Primocanale fra gli automobilisti fermi fra i caselli di Rapallo e Chiavari. Un'odissea iniziata alle 18 e conclusa, come una liberazione, alle 22 a Chiavari.
In quelle quattro ore di abbandono anche grandi gesti di solidarietà fra gli automobilisti che senza aiuti dall'esterno si sono aiutati da soli: chi aveva dei cracker li ha distribuiti a chi aveva fame, centellinando quasi un cracker per persona. Due automobilisti hanno soccorso un'avvocata con l'anziana madre con la batteria dell'auto scarica, facendo il giro delle vetture e dei camion fermi per recuperare un paio di cavi per fare ripartire la vettura delle due donne, e arrivando a bloccare il flusso di tir e macchine in movimento pur di non abbandonarle, come invece ha fatto Autostrade per l'Italia a cui però, alle 22, una volta giunti al casello di Chiavari, tutti quegli automobilisti esasperati hanno dovuto anche pagare il pedaggio.
IL COMMENTO
Alla politica del futuro di Genova non interessa?
Il nuovo Papa continui a dare speranza