DIANO CASTELLO - Sulla possibile realizzazione del centro di permanenza e rimpatrio per migranti presso l’ex caserma Camandone, il comune di Diano Castello, guidato dal sindaco Romano Damonte, vuole vederci chiaro. Tramite il legale Roberto Trevia ha infatti fatto ricorso al TAR per visionare l'intera documentazione legata alla delicata questione, dopo il diniego della Prefettura di Imperia.
" Il diniego - ha dichiarato l'avvocato Roberto Trevia - si poteva evitare con uno spirito collaborativo tra Enti perché il comune di Diano Castello ha necessità di capire un'eventuale edificazione, realizzazione di un Cpr e a cosa sarebbe andato incontro".
Una questione delicata, passata velocemente dalle riunioni tra i sindaci del Golfo dianese, il comitato No Cpr e il Prefetto di Imperia Romeo alle carte bollate, attraverso manifestazioni di protesta.
Da una parte " per motivi di sicurezza pubblica - spiega Trevia - anche secondo l'avvocatura dello Stato, il comune non ha diritto ad ottenere la documentazione necessaria" - ma dall'altra parte emerge inequivocabilmente un ' pasticcio' di comunicazione che ha spinto Damonte ha intraprendere le vie legali.
Non resta a questo punto che aspettare il parere del Tar per conoscere i contenuti delle comunicazioni intercorse tra i ministeri competenti ( Difesa e Interno) e la prefettura di Imperia. Solo a quel punto si potrà capire qualcosa di più della spinosa questione che ha fatto infuriare sindaci e residenti dei comuni coinvolti.
IL COMMENTO
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