Cronaca

L'affermazione fa infuriare la mamma della vittima: "Perchè lo dice solo ora? Dica perché protegge l'indagata"
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"Anna Lucia Cecere si offrì per sostituire Nada poche ore dopo il delitto, la sera del 6 maggio del 1996".
A svelarlo è Marco Soracco, il commercialista titolare dello studio di via Marsala dove venne uccisa Nada Cella, la sua segretaria allora di soli 24 anni.

Soracco, raggiunto al telefono nel suo nuovo studio di via Bixio, nel centro di Chiavari, aggiunge: "A rivelarci la proposta fu un'amica comune invitata a contattarci dalla Cecere, ovviamente non prendemmo neppure in considerazione quella richiesta visto il momento, oltretutto lei non aveva neppure le competenze per sostituire Nada dato che non aveva studiato ragioneria ma fatto studi magistrali e svolto solo lavori di pulizia", particolari, questi aggiunti dal commercialista sul curriculum della Cecere, che tradiscono come lo stesso conoscesse già allora in modo non superficiale la donna che per il delitto è stata indagata già 25 anni anni fa e poi prosciolta e una seconda volta nei mesi scorsi quando i poliziotti della omicidi hanno riaperto il caso scoprendo che nella sua abitazione nel 1996 i carabinieri avevano sequestrato cinque bottoni dello stesso tipo di quello trovato sporco di sangue sul luogo del delitto.

Soracco però continua a sostenere di avere visto poche volte la Cecere e di averla frequentata solo una volta in compagnia di altre persone, "la vedevo ogni tanto perché abitava in corso Dante, a pochi metri dallo studio".

E alla domanda sul perché i poliziotti della squadra mobile hanno indagato per falsa testimonianza sia lui che l'anziana madre Marisa Bacchioni spiega: "Credo che ritengano strano che mia mamma non conosca l'identità della misteriosa donna che ci fece quella lunga telefonata anonima resa pubblica in questi giorni dalla procura, si meravigliano che sia rimasta al telefono per sette minuti con una sconosciuta dimenticando che erano stati proprio loro a raccomandarci, in caso di telefonate anonime, di tenere al telefono l'interlocutore più tempo possibile".

Sul perché è stato indagato anche lui, il commercialista non sa dare una spiegazione: "Pensano che possa coprire quella donna? Ma perché dovrei farlo? Anzi, visto che sono stato indagato per oltre un anno e sono da sempre sospettato avrei avuto tutto l'interesse a puntare il dito contro Cecere".

Le parole di Soracco fanno arrabbiare Silvana Smaniotto, mamma di Nada Cella, che dalla sua casa di via Piacenza a Chiavari anche dopo 25 anni trova la forza di infuriarsi: "Perché non ha detto 25 anni fa e solo adesso che Cecere lo stesso giorno del delitto si era proposta per prendere il posto di Nada? Mi verrebbe voglia di andare a bussare alla sua porta per chiederglielo. Spieghi questo se ci riesce. Per me lui e la madre hanno sempre mentito per coprire qualcuno...".

In realtà pare che già 25 anni fa, dopo il delitto, la notizia che Cecere avesse cercato subito di prendere il posto di Nada nello studio fosse stata rivelata dalla mamma di Soracco.
Ma anche qui non è tutto chiaro.
L'anziana avrebbe detto che a svelare l'offerta era stata un'amica dell'imputata, una donna che però quando il caso è stato riaperto non ha confermato ai poliziotti l'indiscrezione. Un piccolo giallo nel giallo insomma.

Rimane poi inspiegabile perché Soracco, indagato per tanto tempo e sospettato da sempre per l'omicidio, non ha svelato e sfruttato a suo favore già nel 1996 la richiesta di lavoro che solo ora, fuori tempo massimo, ammette le era stata fatta la sera del delitto da Anna Lucia.

Di certo c'è che Cecere era alla ricerca spasmodica di un lavoro fisso e per scalare la sua posizione sociale di giovane arrivata da Caserta, cresciuta in collegio e con alle spalle un'infanzia molto difficile era disposta a tutto. Forse anche ad uccidere. Allo stato attuale però Anna Lucia è una persona innocente indagata per omicidio. Contro di lei, in attesa del responso del Dna sui reperti sequestrati sul luogo del delitto, ci sono tanti indizi ma nessuna prova.