
GENOVA -"Francesca e il fratello Roberto appresero con l'omicidio che la mamma la mattina non andava a fare il suo lavoro di infermiera ma si prostituiva in un monolocale del centro storico".
A parlare è l'avvocato Rachele De Stefanis, legale di Francesca, la figlia di Maria Luigia Borrelli, la prostituta uccisa con un trapano il 5 settembre del 1995 in un basso di vico Indoratori nel centro storico.
"La mia assistita spera che la svolta dell'indagine che ha permesso di indagare un carrozziere dopo 29 anni possa essere determinante per arrivare al nome dell'assassino".
Un cold case, sottolinea ancora De Stefanis, che in 29 anni è costata altre tre vite, "oltre al fratello Roberto suicida, l'elettricista che si era tolto la vita per la vergogna di essere stato indagato, e poi risultato innocente, e l'anziana proprietaria del basso teatro del delitto, che ingerì una maxi dose di barbiturici si sentì in colpa per avere indicato in Salis il possibile assassino".
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