GENOVA - Il suo nome è nelle carte dell'inchiesta ed è anche socio di minoranza della società di Aldo Spinelli, agli arresti domiciliari, che ha ottenuto il rinnovo della concessione trentennale del terminal Rinfuse: per questo i magistrati titolari delle indagini sulla grande inchiesta sulla corruzione che ha fatto finire agli arresti il presidente della Regione Liguria Toti hanno deciso di interrogare come teste Gianluigi Aponte, uno delle persone più ricche del mondo, patron di Msc e tante altre cose ancora, in procinto di acquistare il quotidiano di Genova Secolo XIX e il cui nome è rimasto sino ad oggi estraneo all'inchiesta.
Aponte nelle intercettazioni compare in una telefonata con l'ex presidente di Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, unico a finire in galera. Dalla procura trapela anche che giovedì potrebbe essere il giorno in cui sarà sentito il sindaco Marco Bucci, non indagato e che dalle intercettazioni e gli altri accertamenti non risulta in nessun modo coinvolto nell'indagine.
Fra le possibili richieste degli inquirenti potrebbe esserci anche quella di fornire chiarimenti su un incontro avvenuto tra Aponte, Bucci e Signorini.
Secondo le carte dell'inchiesta l'incontro sarebbe avvenuto nel novembre del 2022 a casa dell'attuale presidente dell'Aeroporto di Genova, Alfonso Lavarello: al centro il tema del porto e gli scenari futuri, compreso ovviamente quello del Terminal Rinfuse.
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