GENOVA - Dopo anni di raid notturni a bordo della barca di Spinelli senza ostacoli ad un certo punto i detective della finanza si sono trovati di fronte a un problema imprevisto: a bordo dello yacht c'erano un guardiano fisso tutte le notti, dunque: impossibile andare sistemare le microspie e sostituirle.
La novità del vigilantes alimenta l'ipotesi di una "talpa" che può avere svelato agli indagati dell'indagine sulla corruzione in Regione Liguria avviata dai finanzieri come trapelato anche da un'intercettazione a certosa fra i fratelli Testa e un consigliere comunale poi indagato per favoreggiamento.
Sul fronte delle indagini il procuratore capo di Genova Nicola Piacente in merito alla fissazione della data in cui potrebbe essere sentito Toti precisa che "il presidente della Regione, così come qualsiasi indagato, può presentare una memoria” o fare “spontanee dichiarazioni al Riesame”. Quello davanti al pubblico ministero “non è un interrogatorio di garanzia” e dunque “non è obbligatorio farlo” rimarca Piacente.
“L’indagato che decide di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip - aggiunge il procuratore - può fare dichiarazioni spontanee anche al Riesame e se c’è urgenza può presentare memorie”.
L’unico momento in cui la procura è obbligata a interrogare l’indagato “è nella fase della chiusura indagini”.
Il procuratore Piacente non entra nelle polemiche politiche innescate dalla possibilità che la libertà di Toti sia collegata alle sue dimissioni.
In tribunale proseguono gli interrogatori di consiglieri del comitato di gestione del porto che ha avallato il rinnovo della concessione trentennale del Terminal rinfuse all'imprenditore Aldo Spinelli, uno degli arrestati ai domiciliari, un 84enne ancora in attesa di sapere se potrà rivedere almeno il fratello per rompere la solitudine nella sua villa di Quarto.
Ancora da esaminare invece computer, tablet e telefonini di Toti, che saranno analizzati dopo che sarà eseguita una copia forense. Copia che dovrebbe essere fatta a breve in contraddittorio con un consulente della difesa.
Dalla procura trapela che dopo la retata del 7 maggio ci sono state decine di segnalazioni che riferivano di presunte corruzioni in ambiti dei più diversi.
IL COMMENTO
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