E' un fiume in piena Vincenzo Buscaglia, portavoce dell' associazione Agefas, che raggruppa genitori, familiari, amici e sostenitori della fondazione Isah, per quanto successo all'interno della struttura sociosanitaria Villa Galeazza di Imperia, balzata agli onori delle cronache per presunti maltrattamenti ai danni degli ospiti disabili.
"Desidero innanzitutto- dichiara Buscaglia - ringraziare le forze di polizia per l'attenta vigilanza e l'accertamento di eventuali abusi di mezzi di correzione all'interno della struttura ai danni di alcuni ospiti con disabilità. Noi non ci siamo mai accorti di niente ma è altresì vero che nessuno ci ha mai informato di quello che stava accadendo.
Le immagini riprese dalle telecamere, divulgate nelle scorse ore dalla polizia e che mostrano i maltrattamenti, risalgono a diversi mesi fa e non capiamo il perché, in tutto questo tempo, nessuno tra i responsabili di Isah, Jobel e Asl1 ci abbia detto qualcosa. Da quello che sappiamo sembra che tutto abbia preso inizio da un incidente capitato ad un ospite ma - prosegue Buscaglia - come genitori abbiamo il diritto di essere informati su tutto quello che succede: dal graffio, al livido, alla contusione. I nostri figli hanno delle disabilità importanti e tanti ospiti non sono in grado di esprimersi, di farsi capire, sotto molti punti di vista sono indifesi. Noi dobbiamo sapere tutto.
Ogni venerdì - prosegue - mio figlio torna a casa con la Croce Rossa e rientra, con me e mia moglie a bordo della nostra auto, a Villa Galeazza. Ogni cinque giorni, quindi, mi trovo nella struttura ma nessuno mi ha mai detto qualcosa. Se un ragazzo si rompesse la gamba all'interno della struttura perché, faccio un esempio, è scivolato dai gradini, io devo saperlo perché magari i gradini sono rotti, scivolosi e forse potrebbe capitare anche a mio figlio di cadere. Come genitori - conclude Buscaglia - siamo grati agli organi di stampa perché ci hanno messo al corrente di tutto ma non funziona così. La cooperativa Jobel, la fondazione Isah e l'Asl1 ci hanno tenuto all'oscuro di tutto".
Domani alle 15 i genitori iscritti ad Agefas si sono dati appuntamento in tribunale ad Imperia.
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