GENOVA - Si chiamava Lucia Durante (nella foto), aveva 78 anni e viveva con il marito nella stessa via dove è stata travolta e uccisa da un'auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in via Archimede, a San Fruttuoso: la donna era uscita per andare a buttare la spazzatura.
La settantenne di via Archimede è l'ennesimo pedone che perde la vita in un incidente stradale a Genova che si conferma una delle città in assoluto più pericolose d'Italia per i sinistri: a gennaio a perdere la vita a Castelletto era stato Massimo Salomone (nella foto al centro), un ex poliziotto investito e ucciso da un'auto a Begato. Anche lui stava attraversando sulle strisce.
Un anno fa invece nelle vie di Castelletto era stato ucciso da una Vespa il promoter musicale Vincenzo Spera (a destra): anche lui stava attraversando sulle strisce
La tragedia di via Archimede ha suscitato grande commozione fra gli abitanti di San Fruttuoso dove è ancora fresco il ricordo della morte di un ragazzo travolto e ucciso due anni fa da una moto mentre attraversava la strada in piazza Martinez.
Le tante vittime della strada riportano l'attenzione sulla scarna prevenzione dei sinistri svolta dalla polizia locale con pattuglie in strada, polizia municipale che ormai sembra aver abdicato al suo ruolo di monitoraggio della viabilità, un tempo prioritario, oggi invece diviso con tante altre mansioni, come il contrasto ai reati predatori e lo spaccio, invece sino a ieri ad appannaggio della polizia di Stato e dei carabinieri.
Critiche anche all'illuminazione nelle strade di Genova nelle ore notturne, una visibilità scarsa che si acuisce in caso di maltempo e di pioggia battente, come era accaduto per l'incidente che ha ucciso Vincenzo Spera e come è successo anche alle sette della sera in via Archimede, quando Lucia Durante è uscita per andare a buttare la spazzatura e non è più tornata a casa.
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