Cronaca

È stato aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato per il suicidio del 28enne: gli investigatori vogliono capire se l'intervento degli agenti sia stato tempestivo e se il detenuto doveva essere messo in un'altra sezione o struttura
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GENOVA - La procura di Genova indaga sulla vicenda del detenuto di 28 anni che si è impiccato nella sua cella del carcere di Marassi ed è poi morto 48 ore dopo all'ospedale San Martino. Il pubblico ministero Andrea Ranalli ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato.

Gli investigatori vogliono capire se l'intervento degli agenti sia stato tempestivo e se il detenuto doveva essere messo in un'altra sezione o struttura. Il sindacato di polizia Uilpa spiega che il 28enne prima di impiccarsi "aveva manomesso la serratura del cancello per ritardare l'intervento degli agenti di custodia".

L'uomo, incensurato, stava scontando una condanna per un furto di lieve entità. Tra tre mesi sarebbe uscito. Due settimane prima del suicidio, era stato arrestato per resistenza agli agenti penitenziari. Aveva patteggiato dieci mesi e dunque la sua uscita dalla casa circondariale era slittata. Mercoledì scorso il detenuto era stato trovato dagli agenti e da un infermiere impiccato. Lo avevano soccorso ma le sue condizioni erano apparse subito gravi. Dopo due giorni in rianimazione era morto.