GENOVA - I carabinieri del Nas di Genova hanno sequestrato un alloggio protetto ad alta intensità gestito dalla Villa Basilea srl di piazza Pedro Ferreira perché "senza autorizzazione ad accogliere pazienti non autosufficienti e perché opererebbe in condizioni di insicurezza per gli ospiti".
La procura ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone: si tratta di un dirigente medico della Salute mentale della Asl3 e dei dirigenti medici della struttura. Sono accusati di omicidio colposo.
Il sequestro è la conseguenza della morte di una anziana ospite avvenuta a febbraio dell'anno scorso. La donna, con gravi problemi psichici, in piena notte si era vestita per uscire ed era precipitata da una finestra della sua stanza al terzo piano. Ad accorgersi del corpo dell'anziana erano stati alcuni passanti mezz'ora dopo.
Dalla struttura emerge una certa sorpresa per il provvedimento adottato: "I fatti risalgono a marzo dello scorso anno - racconta una fonte qualificata interna all'alloggio protetto -. Da allora è stata aperta un'inchiesta che aveva già portato a una serie di acquisizioni documentali e a diversi sopralluoghi da parte dei Nas. I degenti sono assegnati a questa struttura in accordo con la Asl, peraltro disponiamo di una complessa organizzazione per la cura dei pazienti psicogeriatrici. Siamo comunque fiduciosi che la nostra posizione possa essere chiarita nel minor tempo possibile".
"Intanto i nostri ospiti sono stati trasferiti in ospedali dove operano alcuni nostri ex addetti, così che possano essere garantite le miglior cure, visto che questi pazienti sono con noi da molti anni".
In merito a questa vicenda, Lucio Ghio, direttore dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Asl3 precisa che "i pazienti assegnati in accordo con l’ASL3 sono inseriti, esclusivamente, nelle strutture autorizzate e accreditate convenzionate di Villa Basilea, nello specifico la Struttura Residenziale Psichiatrica (SRP) 3.2 per 8 pazienti psichiatrici".
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