Cronaca

Il video denuncia del tassista genovese che ha aiutato la donna a smettere di prostituirsi e che ora sogna di aiutare le due figlie che vivono in condizioni di indigenza in Romania: "Presto andrò a deporre fiore sulla tomba di Alina in Romania"
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GENOVA -Mettono i brividi le immagini rubate da una finestra in cui il marito picchia Alina davanti alle figlie che urlano dal terrore.

Alina poi sarà uccisa da quell'uomo violento. Una tragedia consumatasi il 27 dicembre dello scorso anno.

Sino a quel giorno quella di Alina, una ex prostituta romena, e di Mario, tassista genovese, era quasi una moderna favola sbocciata nelle notti di Genova e che riportavano alla mente il film cult Taxi Driver. Il tassista aveva soccorso in strada e salvato la giovane lucciola, una love story atipica però, vista l'età di lui, settantenne, molto più grande di lei, appena trentenne, ma pur sempre la storia di un amore vero.

Ma il finale della storia di Mario e Alina, che da una semplice amicizia era diventata molto di più, è stato tragico, perché lei dopo Natale, tornata a casa, in Romania per far vedere le due figlie minori all'ex marito violento, che era stato anche il suo sfruttatore, è stata uccisa dall'uomo che le ha stretto le mani al collo sino a quando non ha smesso di respirare.

 

Mario e Alina si erano conosciuti 11 anni fa, quando la donna, che si prostituiva davanti alla stazione Marittima, era stata soccorsa e salvata dal tassista che fa i turni di notte all'Aeroporto. La donna poi aveva trovato il tempo di lasciare quell'aguzzino, troppo violento, come testimoniato dalle immagini registrate con il telefonino anche dalle due figlie.

"Io conoscevo anche il marito..." racconta Mario, incontrato nell'area arrivi del Cristoforo Colombo dove tutti lo conoscono come "il Federale", perché suo papà era stato nella Decima Mas della Repubblica Sociale Italiana. "Ogni tanto con il taxi trasportavo tutti e due, poi lei andava a lavorare e lui passava la notte in una sala giochi di Multedo a giocare e a perdere tutti i soldi che guadagnava lei. Alina piano piano si è ribellata, anche perché non era tagliata per quella vita. Ricordiamoci che era arrivata in Italia a 17 anni andando a raccogliere carciofi in Puglia a 5 euro all'ora. L'unica risorsa di quell'uomo invece erano i soldi di lei. Nel 2020 poi Alina era tornata in Romania, ma lui gli sequestrò i bambini per punirla, lei riuscì a riprenderli solo grazie a un blitz con i fratelli. A convincerla e a farla tornare a casa erano stati i familiari di lui con mille promesse, poi non mantenute, ed infatti lei a casa riceve solo vessazioni e botte. Poi riesce a fuggire ancora, e tornare a casa. La svolta nell'agosto scorso quando il fratello di Alina muore vittima di un incidente stradale. Fratello che era una figura importante perché proteggeva Alina. A quel punto il marito si è sentito libero di fare quello che voleva, e così arriviamo al Natale scorso quando lui la invita a casa con la scusa di dare i regali alle figlie e la uccide, la strangola dopo avere mandato le due bambine ai giardini...".

La tragedia segna la vita di Mario, che amava quella trentenne sempre così gentile e riconoscente con lui, "la differenza di età fra di noi? Le avevo detto di prepararsi a rimanere sola perché sarei morto molto prima. Ma lei diceva, "tu però non morirai da solo perché io sarò sempre al tuo fianco", era bello il nostro rapporto" ricorda commosso il tassista.
 
A Mario adesso, con addosso il dolore per la perdita di Alina, rimangono solo due desideri da realizzare: "Andare in Romania a deporre un mazzo di fiori sulla tomba di Alina, una cosa che non avrei immaginato di fare, e aiutare, anche grazie all'intervento del mio avvocato Mario Iavicoli, le due figlie ora rimaste senza mamma e un futuro molto complicato".

 

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