GENOVA - I carabinieri hanno arrestato un uomo di 44 anni, Ahmed Mustak, accusato di avere ucciso la moglie e di avere fatto passare la morte della donna, Sharmin Sultana, di 32 anni, come un suicidio.
L'uomo, sostiene l'accusa, è stato scoperto anche grazie a un disegno fatto dal figlio di 10 anni, realizzato per spiegare quanto aveva visto ovvero la scena dell'omicidio ovvero l'uomo che colpiva la moglie alla testa. "Papà batte nella testa di mamma ...e poi arriva pieno di sangue ...e poi morta. Mamma in cucina sta male" ha dichiarato a fatica il bambino per spiegare l'accaduto.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Marcello Maresca, Mustak vessava continuamente la donna.
La morte era avvenuta lo scorso 7 marzo nel quartiere di Sestri Ponente a Genova, in via Emanuele Ferro, poco lontano dallo stabilimento Fincantieri dove lavorava il marito. In un primo momento si era pensato a un suicidio ma anche i familiari della donna avevano espresso dubbi sul marito.
In casa, quel giorno, oltre ai figli c'era anche l'uomo che ai carabinieri aveva detto di non avere sentito nulla perché era a letto e non si sentiva bene. Secondo quanto raccontato dai figli di 7 e 10 anni, il padre picchiava spesso la madre perché stava al telefonino e faceva video su Tik Tok.
"Papà si è arrabbiato e ha sbattuto la testa della mamma a terra" è una delle loro drammatiche testimonianze. Sharmin, hanno ricostruito gli investigatori, aveva anche deciso di cercare un lavoro ma il marito non era d'accordo. Inoltre nel corso di una intercettazione ambientale, Musthak avrebbe detto alla figlia, prima di essere sentita dagli investigatori, "dì che non sai nulla della mamma".
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