GENOVA -Non sono bastate le "toppe" con cui per anni si è fatto fronte ai continui cedimenti dell'asfalto, salita Ca' dei Trenta, forse per colpa dei vicino cantiere del terzo valico ferroviario, o per il maltempo, alla fine ha ceduto definitivamente, la strada è crollata lasciando le alture di Trasta, in Valpolcevera, isolate.
E' successo alle nove della sera, al buio. Trenta le famiglie senza un collegamento, così come tre strutture di accoglienza del Ceis che ospitano settante pazienti con problemi psichiatrici o di dipendenze che hanno continuo bisogno di terapie e trasporti in ospedale. Per tutti l'unica alternativa ora è il passaggio solo pedonale concesso da un privato all'interno del giardino della sua villetta.
Come ha riferito l'assessore ai Lavori Pubblici di Genova Piciocchi, però per rimettere in sesto la strada ci vorrà molto tempo, così si sta pensando di riattivare una strada di campagna sino ad ora percorribile solo per un piccolo tratto.
Sul posto è giunto subito Pietro Piciocchi, assessore ai Lavori Pubblici di Genova, che invita a non trarre conclusioni sulle cause del crollo e dopo avere ammesso che per rimettere in sicurezza salita Ca' dei Trenta ci vorranno molti mesi, garantisce il massimo impegno per trovare una strada alternativa per limitare i disagi agli abitanti.
Gli abitanti di Trasta, che per farsi rispettare si sono riuniti in un comitato, parlano senza incertezze di un crollo annunciato causato dalle sollecitazioni del vicino cantiere per il terzo valico ferroviario, il collegamento ad alta velocità, "qui le nostre case per colpa di quei lavori a volte tremano".
Allineato con gli abitanti il presidente del Municipio Polcevera Federico Romeo: "I lavori per il terzo valico ferroviario hanno inciso in un territorio già fragile".
Fra le testimonianze più forti quella di Elisa Aiadi che ha visto il cedimento della strada e si definisce "miracolata", "poco prima mentre passavo a passeggio il cane sono inciampata nelle prime crepe, poi è crollato tutto, sì, sono stata molto fortunata...".
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