Cronaca

E' trapelato ai margini della prima udienza rinviata al 21 dicembre per vizi di notifiche a tre dei 48 indagati. La lista delle possibili parti civili
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GENOVA - Solo uno su dodici degli indagati minori a cui è stato offerta la possibilità di patteggiare la pena nell'indagine per il Morandi bis avrebbe accettato l'offerta dei pm di di uscire dal processo: si tratta di un geometra di Autostrade per l'Italia accusato di un singolo reato di falso.
E' trapelato oggi a margine della prima udienza preliminare davanti al gup Lippini del processo che vede indagate 47 persone per i reati scoperti dall'indagine principale del tragico crollo e che fanno riferimento al crollo della galleria Bertè sulla A26 del 30 dicembre 2019, i falsi report e i pannelli antirumore non a norma. Un'udienza a porte chiuse sospesa per alcuni minuti attorno alle 10 per la pioggia battente che disturbava l'impianto audio nella tensostruttura.
Le accuse, a vario titolo, mosse dal procuratore aggiunto Pinto (nella foto all'uscita dell'aula a fine udienza) e dei due sostituti procuratori Cotugno e Puppo sono di falso, frode, attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo colposo.

Il processo bis che vede indagati i vertici di Autostrade per l'Italia Castellucci, Berti e Donferri è però partito con il piede sbagliato: a causa di errori di notifiche ai legali di tre indagati, fra cui Castellucci, l'udienza sotto la tensostruttura del tribunale è stata rinviata al 21 dicembre per dare il tempo di inviare in modo corretto le notifiche errate.

Il giudice Lippini nella prima udienza dovrà anche decidere quali parti civili accettare. Fra quelle che hanno preannunciato la richiesta l'Associazione familiari vittime del Morandi.

 

 

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