In consiglio comunale a Genova è tornato sotto i riflettori il tema del parcheggio interrato in piazza Portello. Con un'interrogazione a risposta immediata Donatella Alfonso (Pd) ha chiesto informazioni sul ripristino della viabilità regolare e sull'installazione di una ringhiera in metallo brunito, a suo dire, molto impattante. Secondo Alfonso c'è il rischio ad esempio che la fermata dell'autobus Amt, attualmente spostata in via provvisoria all'ingresso della galleria Nino Bixio, non possa essere ricollocata, come precedentemente ai lavori, in prossimità dell'attraversamento pedonale su via Garibaldi.
L'assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi ha assicurato che la "fermata in direzione levante sarà invece riposizionata esattamente dove era in precedenza, cioè a metà tra le due gallerie".
In merito alla "ringhiera della discordia" l'assessore ha tagliato corto: "Così ha voluto la sovrintendenza, indicazione condivisibile o meno a seconda dei gusti ma questa è la competenza". Nel sottosuolo di piazza Portello, con l'intervento del gruppo Viziano, sono stati ricavati 29 box auto, tutti già venduti a prezzi tra i 50 e i 70mila euro.
Sull'operazione incombono un esposto in Procura e un ricorso al Tar del principe Domenico Antonio Pallavicino. Nei mesi passati l'interesse si era concentrato sul cubo di cemento che ospita il vano ascensore sul lato sud, al centro di un'indignazione generale a causa dell'impatto visivo che stona nel cuore della antica piazza genovese, contro il quale era sceso in campo anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.
IL COMMENTO
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