Cronaca

Dai turni alla Polfer e alla Stradale alla guida del Sap, Salvatore con equilibiro e grandi capacità è riuscito a dare grande dignità al ruolo del sindacato
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GENOVA -Salvatore va in pensione e non è una bella notizia per i poliziotti di Genova. Salvatore è Salvatore Marino, un'istituzione, quasi una bussola per orientarsi nel mondo complesso e delicato di chi indossa una divisa, un agente prima della Polfer e poi della Stradale di Genova e poi una vita alla guida del Sap, il Sindacato autonomo di polizia. Salvatore dal primo ottobre concluderà la sua avventura dopo una bellissima ultra-quarantennale carriera nella polizia di stato, una seconda pelle più che una divisa anche per lui che non l'ha vissuta da sbirro ma da chi il mestiere di poliziotto lo ha attraversato in ogni diversa sfaccettatura.

I colleghi lo hanno festeggiato con un abbraccio e un'ultima sirena delle volanti, accesa per lui, che pure non ha mai amato sfrecciare ma ha sempre preferito viaggiare adagio, a ritmi lenti, per capire meglio il mondo della polizia in continua evoluzione. Salvatore così è diventato un punto di riferimento, non solo per i colleghi ma anche altri addetti ai lavori, come i giornalisti, che quando avevano bisogno di una voce libera e agile per capire chiamavano, e chiamano ancora Salvatore. Una garanzia di trasparenza e competenza. La prova che i tanti bistrattati sindacati possono essere una grande risorsa.

Marino è arrivato a Genova dalla Sicilia, al termine del corso di formazione ed assegnato inizialmente alla Polizia Ferroviaria, per poi passare alla Stradale dove ha concluso la sua carriera lasciando, indiscutibilmente, un segno tangibile tra i colleghi e i tanti dirigenti che si sono avvicendati. Da sempre iscritto al Sindacato Autonomo di Polizia, è divenuto dapprima segretario provinciale di Genova, quindi segretario regionale della Liguria, per poi raggiungere, come era normale che accadesse, i vertici nazionali con la nomina a presidente ricevuta dall’esecutivo nazionale il 15 giugno scorso.

Impegnato in tantissime iniziative, dopo le stragi di Palermo è stato tra gli artefici della nascita del Memorial Day, commemorazione voluta dal SAP nel ricordo dei caduti delle forze dell’ordine e di quanti hanno pagato con la vita la difesa dei valori democratici. Con tenacia e forte determinazione si è attivato con le istituzioni cittadine affinché diverse strade e piazze cittadine venissero intitolate alle vittime che la città di Genova ha pagato negli anni.

Altresì numerose sono state le vertenze sindacali portate avanti in tanti anni sul territorio, alcune complesse e travagliate, come avvenne nei mesi che precedettero il G8, ma contraddistinte dal rispetto per la controparte anche nelle contrapposizioni più aspre. Ha contribuito a rendere il Sap il primo sindacato di polizia per numero di iscritti a Genova ed in Liguria, riscuotendo consensi trasversali, per aver saputo ben coniugare il ruolo di poliziotto con quello di sindacalista, rappresentando un autentico punto di riferimento per superiori e colleghi.

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