Cronaca

In aula anche i consulenti della maratoneta di Trieste che si è salvata dopo essere caduta da 47 metri: "Viva per miracolo, il risarcimento deve tenerne conto". Lunedì al via interrogatori degli imputati, il numero continua a diminuire
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GENOVA -"Appena uscito dalla galleria dell'aeroporto ho visto delle scintille il ponte crollare, mi sono fermato poco dietro il camion della Basko, ho avuto paura di morire e da quel giorno sul ponte nuovo sono passato solo due volte".


Al processo Morandi oggi a parlare è stato Adam Bialkowski (in alto a sinistra), un camionista polacco residente a Serrà Riccò che al momento del crollo era sul viadotto e ha rischiato di precipitare nel baratro. "Mi sono fermato a settanta metri dal buco..." ha detto, aggiungendo: "Sono rimasto lì per delle ore e ho fatto anche delle foto". Il camionista, assistito dall'avvocato Golda (in primo piano nella foto in basso), chiede un adeguato risarcimento: "Ora passo quasi sempre sotto il ponte, mi è rimasta paura e anche oggi nel ricordare quel giorno mi sono tornati i brividi" ha aggiunto dopo a Primocanale.

In aula anche i consulenti della maratoneta di Trieste Rita Giancristoforo, una delle quattro persone che si sono salvate dopo essere precipitata dal ponte e ascoltata dai giudici nel dicembre scorso: "E' stato un miracolo, a salvarla è stata la bravura dei medici che l'hanno subito sottoposta a un lungo intervento chirurgico, ma è stata più volte operata, ora la sua vita è non è più la stessa per il rischio di occlusioni intestinali e altre sintomatologie ormai croniche - ha spiegato il suo medico legale, Paolo Arbarello (foto a destra), chiamato in aula a rimarcare la gravità delle condizioni della donna con altro specialista in medicina legale, il perito Tullio Bandini.

L'udienza di oggi si è chiusa a metà mattinata. Si riprenderà lunedì 18 con gli attesi interrogatori degli imputati che hanno accettato di rispondere alle domande di pm e giudici, il numero di coloro che hanno detto sì all'esame diretto però diminuisce giorno dopo giorno: ad oggi sono 18 su 58 coloro che hanno detto sì. I primi tre fanno parte del gruppo che conosceva il progetto di retrofitting che avrebbe messo in sicurezza la pila 9 ed evitato la tragedia: Cinelli, Colletta e Franzese. Il giorno successivo toccherà invece a Proietti, Baldini e Brencich.

In aggiornamento

 

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