Cronaca

I due egiziani hanno prima ucciso il giovane e poi messo il suo cadavere in una valigia che hanno portato fino a Chiavari, dove è domiciliato Tito, e lo hanno mutilato staccando testa e mani, poi ritrovate alla foce del fiume Entella
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GENOVA - È stato ucciso perché voleva lasciare il suo posto di lavoro in un barber shop di Sestri Ponente Mahmoud Abdalla, il 19enne trovato morto e mutilato in mare a largo di Santa Margherita Ligure.

È quello che emerge dalle indagini dei carabinieri: a ucciderlo sarebbero stati Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani Ali, detti Bob e Tito.

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Bob, egiziano di 26 anni, era il fratello del titolare del negozio di parrucchieri per cui Abdalla lavorava mentre Tito, sempre egiziano di 27 anni, era il facente funzione del proprietario (fratello di Bob) del barber shop che a inizio giugno aveva lasciato l'Italia per una lunga vacanza in Egitto.

Abdalla voleva lasciare il lavoro a Sestri Ponente perché da tempo lamentava una paga troppo bassa rispetto alla mole di lavoro e, secondo gli amici, da alcuni mesi era alla ricerca di una nuova occupazione che ha poi trovato in un altro negozio di parrucchieri a Pegli.

Contrari, i due uomini prima hanno minacciato il giovane e poi direttamente il titolare del negozio di Pegli, provandolo a convincere che la sua assunzione avrebbe fatto andare via i clienti.

Il ragazzo, raccontano diversi testimoni, avrebbe comunque deciso di lasciare il negozio di Sestri Ponente che la casa di via Vado dove abitava insieme a Tito e altri connazionali.

Poco dopo, l'avrebbero ucciso con diverse coltellate "a ripetizione" dopo una lite nata nella casa di via Vado, a Sestri Ponente, dove Abdalla viveva pagando circa 50 euro al mese di affitto. Bob, invece, dormiva praticamente sempre nel retrobottega dell'altro barber shop del fratello, a Chiavari.

I due lo hanno prima accoltellato il giovane in diversi punti uccidendolo, poi lo hanno messo in una valigia che hanno portato fino a Chiavari e lo hanno mutilato staccando testa e mani, poi ritrovate alla foce del fiume Entella.

Il viaggio a bordo di un taxi preso nel pieno centri di Sestri Ponente: arrivati a Chiavari i due sono andati in spiaggia dove hanno smembrato il cadavere di Mahmoud, tagliando prima la testa e poi le mani. Subito dopo hanno gettato i resti in mare.

Durante i rispettivi interrogatori Ahmed Abdelwahab e Mohamed Ali Abdelghani si sono accusati l'un l'altro dello smembramento del cadavere. Lo stesso Bob ha detto a uno dei dipendenti della sua barberia di Chiavari, quella dove dormiva, che il ragazzo era morto un'ora prima che venisse recuperata la prima mano mozzata sulla spiaggia di Chiavari.

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La testimonianza del dipendente è stata definita "significativa" dagli investigatori anche grazie alla ricostruzione puntuale di quanto accaduto. Il testimone ha riferito che Ahmed 'Bob' Abdelwahab e Mohamed Ali 'Tito' Abdelghani erano arrivati domenica pomeriggio a Chiavari e si erano fermati entrambi a dormire nell'appartamento dietro il negozio. Il lunedì successivo sarebbe stato giorno di riposo, ma 'Bob' gli ha chiesto di andare a lavorare e il testimone si è recato alla barberia alle 15.

Dopo avere effettuato due tagli ad altrettanti clienti, operazione per la quale ha impiegato circa 40 minuti, 'Bob' gli ha comunicato la morte di Mahmoud. Dunque Bob ha rivelato che il ragazzo era morto un'ora prima che venisse ritrovata la prima mano mozzata su una spiaggia di Chiavari, mano che è stata recuperata dalla polizia giudiziaria solo dopo le 17.

Abdalla era arrivato in Italia nel 2021 dove era stato preso in carico dalla comunità Tabit, a Genova. Poi a 18 anni si era spostato alla Darsena, nel Centro Storico, dove viveva e lavorava come parrucchiere, quello che voleva fare: negli anni aveva lavorato in diversi negozi, iniziando proprio da Aly Barber Shop, a Sestri Ponente, per poi passare a Caricamento, Marassi e Certosa e così tornare nel quartiere di Ponente sotto a Aly e Tito.