Cronaca

Il senatore editore di Primocanale in aula ha spiegato la genesi delle due interrogazioni a cui nessuno ha mai risposto: "Ero informato anche grazie al lavoro sul territorio dei giornalisti della mia emittente"
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GENOVA -"Sono un parlamentare ligure e come tale ho sempre lavorato per rappresentare i problemi del territorio della Liguria...".

E' iniziata così la deposizione in aula del senatore ed editore di Primocanale Maurizio Rossi, in qualità di teste dell'accusa al processo Morandi.

Chiamato dai magistrati per raccontare le due interrogazioni presentate in senato nel 2015 e 2016 che parlavano dei problemi del Morandi e del nodo viario di Genova e del progetto della Gronda, Rossi ha ammesso di avere appreso le notizie sul degrado del viadotto Polcevera grazie alla sua cultura da editore, "cominciata nel 77 con radio Genova Sound e nel 1982 quando ho fondato Primocanale, e questo è molto importante credo sul perchè io ero a conoscenza di determinati punti". "Importanti sono stati i servizi dei mie giornalisti, ricordo notizie di Elisabetta Biancalani, Dario Vassallo e di Davide Lentini,  che raccoglievano le denunce delle persone e degli amministratori preoccupati per le condizioni del viadottoo o che raccontavano della rottura di un giunto".

A fine udienza Rossi rispondendo ai giornalisti ha ammesso che le sue interrogazioni avrebbero meritato più attenzione dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che in aula a fine giugno ha detto di avere appreso delle due interrogazioni solo dopo la tragedia.

"Sicuramente se un parlamentare della commissione ottava del senato che si occupa di trasporti e comunicazioni e lavori pubblici pone delle domande è diverso dalle altre centinaia di interrogazioni di parlamentari che si occupano di altre cose e di altri territori, io ero l'unico membro della commissione trasporti ligure  e penso che avrei meritato sicuramente maggiore attenzione dal ministero o dal ministro".

Rossi alla domanda su cosa ha provato quando ha appreso del crollo ha detto di essere stato male "perchè sapevo di avere fatto le interrogazioni, non ci potevo credere, io non ho mai pensato al crollo del Morandi, ma ho sempre pensato che erano moltissime le possibilità di una interdizione ai mezzi pesanti, anche perchè ricordiamoci nel 2015 e 2016 c'era stato a Lecco il crollo di un ponte mentre transitava un mezzo pesante di cui parlo in una commissione di Anas e fu in quella occasione che dissi che quando vedo cento tir fermi sul Morandi mi domando per quanto tempo può reggere. Le notizie su Ponte Morandi, ribadisco, erano chiare a tutti e da tutta la documentazione che presenterò da cui si evince che io continuamente ponevo il problema dell'isolamento della Liguria, del sistema autostradale non a norma con le normative europee, e all'interno di uno dei punti più critici come la tratta Genova Voltri e specificamente il Ponte Morandi".

In aula Rossi rispondendo al magistrato Cotugno ha ribadito passo passo, anno dopo anno, la sua storia di politico radicato sul territorio.

"Non ero un parlamentare qualsiasi che parlava di un settore che ne so, della Sanità di una cosa che accadeva in Calabria - ha spiegato - io ero l'unico membro della commissione trasporti ligure, ottava commissione del senato, e ho preso impegno di parlare solo del mio territorio, e quindi tutte le cose che ho scritto, prima e dopo le interrogazioni, le ho fatte per combattere l'isolamento della Liguria. Per questo mi occupavo dell'isolamento della Liguria e specificamente problemi che parlavano il ponte Morandi, e mi fa piacere come parlamentare dal costo elevato, visto che un parlamentare costa 20 mila euro al mese, cercavo di fare il mio lavoro sul territorio che conosco e su questo io ho iniziato a parlare delle sue problematiche in senato, l'8 ottobre 2013, il 29 luglio 2014, il 20 ottobre 2015, l'11 e il 10 novembre 2015, il 28 aprile 2016, il 9 novembre 2016 come interventi e il 30 marzo del 2017 con audizioni in senato in cui fra l'altro era presente pure il ministro Delrio, il 30 maggio 2013, 30 luglio 2013 e 22 luglio 2015 specificamente sul ponte Morandi".

La cosa più bella per Primocanale e ovviamente per Rossi è accaduta dopo l'udienza, quando l'ex senatore è stato atteso da alcuni familiari delle vittime che lo hanno abbracciato e ringraziato per quanto ha fatto lui come senatore e per quanto fa Primocanale per non spegnere le luci sulla tragedia del 2018.

Un gesto spontaneo per dire grazie all'emittente che forse più di ogni altro ha seguito la tragedia con servizi speciali e dirette, con grande attenzione alle famiglie delle vittime, ma anche a tutti i genovesi che hanno subito e subiscono ancora danni da quella tragedia. Dagli abitanti ai commercianti sfollati di Certosa, a tutti gli automobilisti e camionisti che dal 14 agosto 2018 subiscono disagi infiniti a causa dei lavori avviati in autostrada con urgenza per evitare altre tragedie.