
GENOVA - Sette anni fa oggi, sull'autostrada spagnola un pullman con a bordo 57 studenti di ritorno da Valencia verso Barcellona si schiantò contro un guardrail. Morirono 13 studentesse tra i 18 e i 25 anni, tra loro sette erano italiane, una genovese, la 23enne Francesca Bonello.
Le giovani erano in spagna per partecipare al programma Erasmus. Le famiglie delle vittime ancora oggi sono in attesa di giustizia, perché tra archiviazioni e ritardi giudiziari non sono mai stati individuati i responsabili della strage.
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Nel settembre 2020 si è arrivati alla chiusura della fase istruttoria e al rinvio a giudizio dell'autista del pullman, anche se ora, dal tribunale spagnolo tutto tace. Santiago Rodriguez Jimenez, questo il nome dell'uomo sessantenne che era alla guida del bus: su di lui pende l'accusa di omicidio colposo. Un viaggio organizzato, quello costato la vita alle tredici ragazze, che forse con le normative in vigore in Italia non sarebbe stato consentito: con un solo autista costretto a rispettare tempi di percorrenza non conciliabili con la sicurezza, come avrebbe provato l'indagine.
A conferma di questo il fatto che il tachigrafo del pullman quel giorno registrò ben 77 rallentamenti improvvisi.
Ma prima di questo risultato, ottenuto anche grazie alla grande tenacia dei genitori delle vittime, per tre volte il caso ha rischiato l'archiviazione: nel 2016, nel 2017 e nel 2019.
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