Cronaca

Le indagini sono state avviate nel settembre del 2022 e hanno permesso di individuare i due giovani: il 18enne e un 17enne, i quali, il 3 agosto 2022, avrebbero brutalmente aggredito con calci e pugni il 51enne, causando la sua morte il 15 settembre
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GENOVA - È  stato arrestato questa mattina un 18enne accusato dell'omicidio di Faveto Sergio, il 51enne preso a calci e pugni in piazza Unità d'Italia a Molassana ad agosto 2022 poi morto qualche settimana dopo.

Il giovane genovese è ritenuto responsabile di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi e per l'aver commesso il fatto con più persone riunite, deferendo in stato di libertà, per il concorso nel reato, un secondo giovane minorenne.

Le indagini sono state avviate nel settembre del 2022 e hanno permesso di individuare i due giovani: il 18enne e un 17enne, i quali, il 3 agosto 2022, avrebbero brutalmente aggredito con calci e pugni il 51enne, causando la sua morte il 15 settembre.  

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Dopo il fatto era stato lui stesso a chiamare il 112, rifiutando di farsi medicare. Ai militari aveva detto di essere stato colpito con dei pugni al petto da una o due persone: "Sono cardiopatico - aveva spiegato - mi hanno colpito al petto, potevano uccidermi".

L'uomo era tornato a casa ma il 14 agosto si era presentato in ospedale per alcuni dolori al torace.

Nonostante l'atteggiamento estremamente omertoso di alcuni amici degli indagati, che presumibilmente erano a conoscenza del grave reato, l'accurato lavoro dei carabinieri e della Procura ha permesso di evidenziare gravi indizi di reità nei confronti dei giovani, ricostruendo l'aggressione.

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Atto di estrema violenza che sembrerebbe essere scaturita semplicemente da voci riguardanti una presunta pedofilia della vittima, risultate poi infondate, come hanno confermato i carabinieri titolari delle indagini.

Sono in corso le indagini per accertare le responsabilità penali di altri soggetti che, a vario titolo, hanno favorito gli indagati ad eludere le indagini.

Il destinatario del provvedimento restrittivo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Subito dopo il pestaggio, costato la vita all'ingegnere Sergio Faveto, i ragazzi si erano vantati in giro. "Siamo dei grandi, lo abbiamo pestato", dicevano agli amici prima che la vittima morisse per i traumi. È quanto emerge dall'ordinanza del gip Silvia Carpanini con la quale il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per Daniel Borsi, di origini bielorusse ma adottato da una coppia di italiani, 19 anni da compiere tra qualche giorno. È accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Per le stesse accuse è stato denunciato un ragazzo di 17 anni. Quella sera, però, ad assistere ci sarebbero stati anche una ragazza e un altro giovane. Faveto, il 3 agosto, era seduto ai giardinetti. Era un uomo fragile e solo e con una gran voglia di parlare con qualcuno. Un suo vicino di casa lo ha visto e lo ha preso a schiaffi accusandolo di essere un pedofilo. È questa, secondo i carabinieri che hanno portato avanti le indagini, la "scintilla" che ha fatto scattare "una vera e propria spedizione punitiva", come scrive il gip.