Cronaca

L'ipotesi più accreditata, al momento, è quella di un innesco involontario causato dall'attrezzatura usata per i lavori sul tetto, ora crollato, legato alle grondaie
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GENOVA - Paura in Valbisagno per un vasto incendio divampato dal tetto di un appartamento, ora crollato, all'ultimo piano del civico 17 di via Piacenza, a San Gottardo,  un palazzo imponente e con più scale: l'abitazione è andata completamente distrutta e il fuoco si è poi esteso dal tetto ad altre case adiacenti, anch'esse danneggiate in modo grave.

L'allarme è stato lanciato alle 21.30 con tantissime telefonate al numero unico 112. Il bilancio finale, stilato all'una della notte dall'assessore alla Protezione Civile di Genova Sergio Gambino, è di 96 persone sfollate, di cui 18 alloggiate in hotel a spese del Comune. Decine le famiglie costrette a uscire di casa per il fuoco e per il fumo che si è levato al cielo e visibile da buona parte della vallata.
 
 
Sul posto numerose squadre di vigili del fuoco e gli agenti della polizia municipale, impegnati a disciplinare il traffico: l'intera zona di quella parte fra Molassana e San Gottardo è stata circoscritta anche con l'aiuto delle pattuglie di poliziotti e di carabinieri. 
 
Allertati anche i sanitari del 118 e tutti i militi delle pubbliche assistenza di zona: ma dalle prime informazioni non ci sarebbero intossicati gravi o ustionati. Due inquilini del palazzo in fiamme sono stati trasportati in ospedale perchè ammalate e bisognosi di cure. Altri, circa una decina, sono state assistiti sul posto per il fumo inalato, ma non hanno avuto bisogno di essere trasportati in ospedale. Una donna invece ha rifiutato di essere trasferita al pronto soccorso. Un vigile del fuoco è rimasto ferito a un ginocchio mentre un residente è andato in ospedale perché senza medicine.
 
 
A coordinare l'intervento per assistere le persone rimaste senza casa è stato l'assessore alla Protezione Civile del Comune di Genova Sergio Gambino, che ha ammesso a Primocanale: "Le fiamme hanno distrutto l'intero ultimo piano di un palazzo con tantissime abitazioni".
 
Le novantasei persone rimaste senza un'abitazione sono state subito sono state trasferite sugli autobus Amt giunti sul posto con il riscamento acceso per offrire il primo riparo. Poi una parte è stata ospitata in casa di amici e familiari, altri, alla fine solo una decina è stata trasferita in hotel per la notte.
 
Le fiamme del palazzo sono state domate dopo mezzanotte, l'intervento dei pompieri è stato complicato per la difficoltà che hanno avuto nel raggiungere il tetto in fiamme, poi spento con delle lance e grazie ai lunghi bracci delle autoscale a sfilo.
 
 
L'intera Valbisagno e anche in buona parte della città sono state invase da una grande nuvola di fumo, che a momenti è sembrata come una nebbia. Nell'aria l'odore acre dell'incendio. Poi il rogo è stato spento. "Forse un corto circuito - racconta a La Presse Vincenzo Omodio, 55 anni, che vive dal 1999 con la moglie e il figlio all'ultimo piano del palazzo divorato dal rogo - abbiamo perso tutto. C'erano dei lavori sul tetto, non sappiamo cosa possa essere successo, solo che ad un certo punto casa e scale erano invase dal fumo, abbiamo chiamato i vigili del fuoco, il tetto è crollato. È già tanto essere usciti vivi dal palazzo".
 
Ancora questa mattina una squadra dei vigili del fuoco presidia il palazzo: il rogo è ancora attivo e riprendono vigore a tratti. Sette le pattuglie dei vigili urbani che hanno chiuso via Piacenza e via Emilia, l'ultima riaperta solo verso le 8 di questa mattina e in direzione monte, mentre permane la chiusura di via Piacenza. L'ipotesi più accreditata, al momento, è quella di un innesco involontario causato dall'attrezzatura usata per dei lavori, racconta l'amministratore del palazzo, necessari per rimettere in ordine una grondaia.