Cronaca

Una raccolta di firme per sottoscrivere il disagio dei residenti di vico Mele e dintorni. "Non è servito neppure un omicidio annunciato" denunciano
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GENOVA - Spaccio, risse, aggressioni, urla. In vico Mele e dintorni nonostante l'omicidio delle freccia del primo novembre non è cambiato nulla. È sempre terra di nessuno. La denuncia arriva da un nuovo esposto degli abitanti nato da un residente della strada e subito sottoscritto dagli inquilini del palazzo dove abita l'assassino e dagli altri residenti e commercianti del centro storico.

La lamentela principale degli abitanti è la solita: a tarda notte siamo abbandonati a noi stessi, le pattuglie delle forze di polizia spariscono e la zona rimane in mano a pusher e altri delinquenti.

L'esposto è indirizzato al prefetto Franceschelli e all'assessore alla Sicurezza del Comune Gambino, ma anche alle stazioni dei carabinieri e ai commissariati di piazza Matteotti e Principe competenti per la città vecchia.

Gli abitanti del palazzo di piazza De Franchi dove abita l'assassino il giorno dopo a Primocanale avevano denunciati esasperati: "Questo è un omicidio annunciato che nasce in zona di grande degrado sociale, troppe saracinesche abbassate, pochi controlli delle forze dell'ordine".