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Non rinnegare quanto di buono ha fatto l’amministrazione uscente. In Italia non sono parole ordinarie. A pronunciarle è stato il candidato sindaco per Sanremo del centrodestra, Gianni Rolando, e riguardano la giunta guidata da Alberto Biancheri, che si potrebbe definire di centrosinistra, sebbene sia arrivata in fondo senza più esponenti del Pd (nel frattempo hanno lasciato il partito). Insomma, un avversario riconosce al suo antagonista che qualcosa di utile per la città lo ha fatto. E quel qualcosa di utile non ha alcuna intenzione di gettarlo dalla finestra.

Guardate che si tratta di puro buonsenso, non della voglia di avventurarsi in chissà quale inciucio. Del resto, se facessimo un giro fra gli oltre ottomila campanili italiani state pur certi che troveremmo primi cittadini di ogni colore disponibilissimi a riconoscere il buono della parte avversa. Solo che abitualmente queste osservazioni vengono consegnate al segreto del “camera caritatis”. In pubblico, ognuno disprezza l’altro quanto più possibile e quanto più possibile lo mette in cattiva luce.

E’ esattamente per questa ragione che le parole di Rolando colpiscono. E ci dicono, se si esce da certa ipocrisia, che è possibile una politica nella quale l’avversario non è un nemico e una politica in cui si possono unire le forze, quando l’obiettivo è condiviso e riguarda il supremo interesse della collettività.

Rimango in Liguria. A Genova e nel resto della regione ci sono molte cose importanti che si devono fare e per le quali servirebbe il contributo di partiti e movimenti. Forse, però, la maggiore urgenza riguarda la salvezza dell’ex Ilva, la tutela del posto di lavoro per decine di migliaia di persone e la salvaguardia della salute, in particolare a Taranto. Non è vero che tutto ciò non possa stare insieme: è difficile, certo. Ma non è impossibile. Fino ad ora, però, abbiamo assistito a litigi di varia natura e di diversa provenienza, con polemiche sul passato e sul futuro che stanno inquinando ogni tentativo di centrare il bersaglio.

Ecco, un atteggiamento come quello manifestato da Rolando a Sanremo potrebbe essere utile, invece, alla causa. Attenzione: non si tratta di snaturare la diversa visione dei temi, spesso persino opposta. Semplicemente, su argomenti di primaria rilevanza bisogna mettere a fuoco un obiettivo e su di esso concentrare gli sforzi. Peraltro, anche statisticamente non è possibile che uno abbia fatto tutto bene o tutto male. Riconoscerlo è questione di credibilità. E pure di semplice buon senso, ripeto. 

Il candidato sindaco Rolando mostra di non volersi sottrarre. Quale sarà l’esito del voto lo sapremo a giugno. Ma nella settimana del Festival c’è un messaggio che arriva dalla città delle canzonette: in politica ci si può sfidare senza ritenere che l’avversario sia la peggio persona, incapace della qualunque. È una evidente anomalia, rispetto alle nostre consuetudini. Però se tutti vi ricorressero sarebbe un bel passo avanti.