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Succede che una maestra si metta a parlare in classe del Natale. Succede che i bambini inizino ad ascoltarla e a fare domande. Fino a quando uno di loro non le chiede: "Ma maestra lei crede a Babbo Natale?". A quel punto il patatrac: "No, non esiste". Non penso sia difficile immaginare gli sguardi degli alunni, i loro occhi e che cosa abbia iniziato a frullare nella loro testa.

La maestra ha spiegato che la sua intenzione non era quella di svelare bruscamente la verità, ma di guidare i bambini verso una riflessione più matura, considerando che presto entreranno nella preadolescenza. "Ho pensato che comunque sono bambini già grandi, tra un anno e mezzo andranno alla scuola media".

L'episodio, avvenuto in una scuola del ponente genovese, ha ovviamente avuto un eco nazionale scatenando polemiche a più non posso. Sono intervenuti genitori, psicologi e sociologi e l'argomento è diventato attuale anche nei bar e tra le mamme di mezza Italia. 

Fantasia, fiabe, gioco e illusioni sono fattori determinanti nella crescita di un bambino. Giacomo Leopardi sosteneva che le illusioni non possono essere sradicate del tutto e che permangono nell’uomo essendo parte integrante della sua essenza. "Più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni" ripeteva.
Chiunque di noi si ricorda la magia del Natale, l'attesa dei doni e il mistero di quell'uomo con la barba che girava in slitta sotto la neve. Avevamo questa immagine in testa e quando scrivevamo la letterina pensavamo addirittura alle facce che poteva fare leggendo la lista dei doni che chiedevamo.

Sicuramente più o meno tutti ci ricordiamo anche come e quando abbiamo scoperto che quell'uomo barbuto non esisteva. Può essere successo crescendo quando ormai era evidente, o magari qualcuno avrà sorpreso un papà mettere di notte i regali sotto l'albero. Ma penso che in pochi l'abbiamo scoperto da un adulto in maniera fredda e diretta.

Pensate come quella classe si vivranno questi giorni di Natale. La nostra speranza è che molti di quei bambini non abbiano creduto alla loro maestra e che invece scrivano una bella letterina e continuino ad aspettare emozionati quell'uomo dalla barba bianca. Sognate bambini, sognate sempre.