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Si è veramente smarrito il genio dei genovesi, la grande e secolare capacità di inventare rotte nei mari, affari sonanti, banche, tassi di sconto e di conquistare con queste capacità un potere riconosciuto? Non siamo più quelli rispettati e temuti, a partire dalla bandiera bianca con la croce rossa, che ancora ci dovrebbero pagare per averla usata sulle loro navi le flotte più grandi?

Mi sono chiesto questo da tempo ed anche per questo da tempo sto lavorando a Dynasty, la docuserie che Primocanale incomincerà a trasmettere nella prima settimana di febbraio e che racconta la storia delle grandi famiglie che hanno dominato la nostra economia, la nostra società non solo economica.

Certo non potevo tornare troppo indietro in questa ricerca, ma concentrarmi sui tempi più moderni, nei quali quel genio ha prodotto soprattutto impresa, aziende, affari a partire dal 1800 e andando avanti. Dovevo raccontare famiglie che hanno inventato aziende, imprese, mercati, capacità industriali, partendo da Genova, dal suo cuore, dal suo porto soprattutto, ma non solo.

E dovevo documentare, trovando immagini, carte, foto, film e soprattutto eredi di quelle dinastie, personaggi che raccontassero quello che la memoria famigliare, ma non solo, ha protetto, conservato, mai troppo celebrato, secondo lo stile riservato che contraddistingue questa gente genovese.

Un lavoro appassionante che da antico cronista della città mi ha sempre appassionato, perché, seguendo la spesso travolgente trasformazione,  mi sono affascinato a seguire i lampi di quel genio manifestarsi, ma anche intristito e preoccupato nel seguire decadenze, declini, cadute, anche scandali e scomparse.

Ma tutto questo è Dynasty, un titolo forse un po’ americano per una lunga storia molto genovese, che spesso travalica i nostri confini, e che ripesca figure grandi, imponenti.

Che direste di Enrico Piaggio, che inventò la Vespa, facendola diventare un mezzo di trasporto tra i più noti e popolari al mondo? E di tante altre figure che sono emerse nella storia imprenditoriale, ma non solo: anche in quella nobiliare, strettamente famigliare?

Storie che durano secoli, in cui si succedono generazioni, che nascono in luoghi da raccontare, siano fabbriche, magari oggi dismesse, palazzi ancora abitati e dove hanno vissuto figure imponenti.

Dynasty non è mai una storia di gossip, di dame e cavalieri antichi. E’ in gran parte la vicenda attraverso la quale Genova si è industrializzata, è diventata uno dei poli produttivi più importanti del Paese, ha battuto e mantenuto primati. E poi li ha persi in parte, giocandoli soprattutto sul mare, sui traffici dove ancora domina, sfruttando la tradizione di capacità forgiate da generazioni e generazioni.

Vittorie, sconfitte, primati, capacità di investire e di scommettere: molto si discute se tutto queste esiste ancora. Scorrendo Dynasty si può scoprire quel che resta di quello spirito geniale, quanto è scomparso e si può anche sperare che qualcosa rimanga e riparta.  E si fanno grandi scoperte come quelle intuizioni che accendevano come scintille lo spirito imprenditoriale e famigliare e creavano per la città il futuro, il lavoro, in una parola la storia che non va smarrita mai. Quali saranno le famiglie di Dynasty? Le scoprirete una ad una su Primocanale e su tutti i suoi sistemi crossmediali e sarà un viaggio appassionante.