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Per essere chiari, il Genoa col Cagliari avrebbe meritato di vincere per le cinque o sei palle gol nitide che per errori o per sfortuna non ha sfruttato. Questo per essere chiari. Però è evidente da quasi un anno che Blessin ha un conto aperto col Ferraris dove vince col contagocce. Giusto ricacciare nel sarcofago i fantasmi della stagione scorsa che è tutta un’altra storia, ma in questo torneo la "corazzata" a Marassi si è impantanata.

Una vittoria col Modena e poi pareggi. È uno spreco pericoloso. Neppure 26000 spettatori cambiano gli equilibri della squadra e questo non va sottovalutato e soprattutto non va bene. È indicativo che il Genoa una partita l’ha pareggiata per 3-3 e altre due per 0-0. Insomma eccessi e limiti per dire che la coperta è sempre corta.

Blessin non ha sbagliato formazione col Cagliari e il primo tempo ye-ye lo ha dimostrato. Mezz’ora di livello che però è stato mortificato dal mancato gol. Coda un po’ a vuoto, Gudmundson scatenato ma fermato dal portiere e non solo e poi il palo e altre difficoltà. Nella ripresa però ci sono stati venti minuti di assenza totale di gioco. Un fraseggio timido e perditempo, con possesso palla enorme ma sterile. Blessin ieri ha fatti cambi scontati, non cercando soluzioni differenti. In realtà nel finale con Puscas ci ha provato ma il tran tran è stato il solito. Ha continuato il viaggio con modalità di crociera.

Perché il Genoa fa più punti fuori che in casa? C’entra la tattica o e’ solo un qualcosa che gira così? Sta di fatto che con una potenzialità offensiva del Grifone di quel tipo, che poi si traduce in pareggini, diventa un incubo. Aramu non ha giocato bene, mentre Yalcin ha mostrato spunti interessanti ma non riesce a rompere il ghiaccio. Coda invece è di nuovo spesso in giro per il campo, anche se per tre volte poteva segnare. Peccato, sono punti persi su cui riflettere. Il Genoa non riesce a dare una svolta a Marassi. E non è la prima volta. Il tempo per le risposte non manca ma occorre fare in fretta.

(Foto da Instagram @ilbellodiesseregenoani)