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Intanto i lavori in città e provincia continuano con la rete della Valpolcevera, Valle Scrivia, Valbisagno, la rete Arenzano-Cogoleto, Recco, la Chiavari-Lavagna e Val Petronio
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GENOVA-La polemica sulle ciclabili genovesi hanno fatto il giro del web: la scelta del Comune di Genova di rendere la città più green tappezzando la città di piste ciclabili è stata criticata da automobilisti, motociclisti e a volte anche dagli stessi ciclisti. La situazione non è quindi sconosciuta, neanche da chi in sella ci passa la maggior parte del tempo, come Eleonora Mele, atleta paraolimpica plurimedagliata che ha portato l'Italia sul podio solo qualche mese fa alla prima tappa della Coppa del Mondo di Paraciclismo. "Mi metto nei panni dei ciclisti genovesi, che vedono la città difficile da vivere sulle due ruote per tanti elementi. Le strade sono strette, trafficate e forse c'è poco rispetto di chi va in bici, come in molti altri posti", spiega a Primocanale la campionessa in città per il Giro d'Italia. Proprio lei ha accompagnato i bimbi del BicibuSauro che durante la tappa genovese hanno attraversato lo stesso traguardo dei 'grandi' per mostrare a tutta Genova cosa vuol dire muoversi in modo sostenibile.

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Intanto la mobilità "green" continua ad allargarsi a macchio d'olio per le strade di Genova e della sua provincia, posto dove spesso gli stessi ciclisti si ritirano per allenarsi in tranquillità. Sono diversi i progetti già approvati dai Comuni: la rete della Valpolcevera, Valle Scrivia, Valbisagno, la rete Arenzano-Cogoleto, Recco, la Chiavari-Lavagna e Val Petronio. Il piano adottato intende promuovere e intensificare l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane, sia per le attività turistiche e ricreative, migliorando la sicurezza della circolazione, con un documento che ha obiettivi più ampi rispetto alla pianificazione di piste o corsie ciclabili e delle loro modalità realizzative.

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Genova quindi, lavora per essere più 'bike friendly', visto che nella classifica Bikester del 2020 Genova risultava quart'ultima tra 48 città italiane, provando con le piste ciclabili che però, a volte, sembrano disincentivare più che invogliare il viaggio in bici.

"Uno sportivo come me viene scoraggiato ad affrontare circuiti urbani e si deve rintanare sulle alture per potersi allenare in tranquillità. È abbastanza rischiosa la situazione qui a Genova"

Spiega Mele. Intanto gli ultimi dati rilasciati mostrano che nel 2020, nella sola provincia di Genova, erano stati 188 gli incidenti che hanno coinvolto biciclette, in due casi anche due bici elettriche (LEGGI QUI). Ma se la città non è ancora a prova di bicicletta, ci sono altri posti dove si può conoscere questo sport. "All'inizio è un po' dura, poi la bicicletta fa innamorare. Invito chiunque a provare questo sport, a qualsiasi età perchè è tutta salute: aiuta sia il corpo che la testa".

 

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