
GENOVA-Sono partite, ma solo dopo essere state benedette. Le cinque ambulanze dell'associazione Pokrova da poco in viaggio sono passate prima dalla chiesa di Santo Stefano, sede della comunità ucraina a Genova, per una preghiera che le protegga e le faccia arrivare a destinazione, in Ucraina.
La mano solidale della Liguria continua a stringersi intorno ai cittadini ucraini arrivati a Genova, ma anche a quelli ancora nel loro paese attaccato dai russi. La guerra persiste, esattamente come l’accoglienza che passa prima da Santo Stefano, poi dai genovesi. A dimostrarlo il continuo arrivo di sacchetti pieni di vestiti, scarpe, e cibo. Nel ‘triage’ di Santo Stefano i volontari accolgono tutti, genovesi e ucraini, oggi con un pezzo di cioccolata. Tante le uova pasquali ancora da aprire arrivate in regalo. Tantissimi i profughi ucraini arrivati e in arrivo nel capoluogo dopo aver lasciato tutto indietro: casa, amici, tanti padri e a volte anche genitori e figli (LEGGI QUI).
"Continuano ad arrivare persone che ci portano di tutto. Siamo molto grati: in tanti ci portano medicine, cose di cui abbiamo davvero bisogno. Adesso abbiamo bisogno di vestiti estivi, per adulti e bambini" spiega una volontaria all’entrata dell’ abbazia. "E poi olio, non arriva più e non ne troviamo. Materiale scolastico per adesso no, visto che sta per arrivare l’estate…"
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