GENOVA-"Circa il 40% dei cittadini non riuscirà più a vedere emittenti nazionali e locali". Così Luca Piga ai microfoni di Primocanale nel giorno dello switch off. Un percorso di cambio, chiamato tecnicamente "refarming" che inizia in questo 9 maggio e andrà avanti fino al 25 maggio con un calendario che andrà a riguardare via via tutti i comuni della Liguria. La riorganizzazione delle frequenze è resa necessaria per fare spazio alle nuove tecnologie delle telefonia mobile (5G) sulla banda 700 MHz.

"Stiamo parlando di un qualcosa che potrebbe portare ad una crisi - continua Piga -. Lo switch off ha chiaramente dei riflessi sul profilo economico, pensiamo alle televisioni, che potrebbero non essere più viste e quindi soffrire di un abbassamento dello share: pochi investimenti, licenziamenti, mancanza di profitto. Bisogna affrontare questo cambiamento preparandosi a quando arriverà a Genova".
"È giusto che cu siano queste innovazioni la cosa che dispiace è che ci sia sempre un costo per il cittadino - conclude -. Ad aprile abbiamo fatto controllare i nostri impianti per trovare delle soluzione nel caso ci fossero diversi problemi: c'è anche da dire che abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni".
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