
GENOVA-Stop ai lavori attualmente in corso sullo scolmatore del Bisagno, a Genova, per infiltrazione mafiosa.
È rimasto vuoto il grosso cantiere nel quartiere di Molassana (LEGGI QUI), dopo le dichiarazione del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti durante una conferenza stampa straordinaria, oggi, si parla dei 50 lavoratori che da circa due anni si danno da fare. "Su Genova sono una 15 di persone che lavorano grazie all'accordo con la Regione - spiega a Primocanale Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria -, il cantiere avrebbe poi previsto oltre 150 persone. Martedì mattina faremo un'assemblea, poi aspetteremo l'iter istituzionale. Faranno quello che dovranno fare per capire cosa fare, se ci sarà un'altra gara. Chiederemo subito un tavolo in Prefettura, come abbiamo fatto per altri cantieri faremo. Faremo così per mettere dei paletti e firmare dei protocolli antimafia per arginare le infiltrazioni mafiose anche in questo cantiere".
Un 'intoppo' che mette a rischio i lavoratori edili impegni nel cantiere: "Purtroppo con i soldi pubblici che stanno arrivando il rischio del malaffare c'è sempre - dice Federico Pezzoli, segretario generale Fillea Cgil Genova e Liguria -. Siamo seriamente preoccupati per l'opera, soprattutto per l'importanza di questo scolmatore ma soprattutto per le maestranze, che erano destinate ad aumentare e ora invece sono ferme. Chiederemo di attivarsi da subito per avere degli ammortizzatori sociali, che l'opera riparta con chi verrà e specialmente una clausola sociale per questa 50ina di lavoratori, padri di famiglia, che faticosamente sudavano in questo cantiere, per fare in modo che vengano tenuti anche con chi arriva".
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