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Cosa ci può essere di più terribile di una mamma che uccide il figlioletto di diciassette mesi? Il filmato dell'Archivio storico di oggi ci ricorda una storia terribile accaduta nel 2009 quando ad Oneglia Elizabete Petersone, lettone di vent'anni e il suo convivente, il 24enne Paolo Arrigo, commerciante imperiese di vernici, uccisero il figlio di lei, Gabriel, picchiato a morte “perché piangeva troppo”.

Furono loro stessi a chiamare  il 118 dicendo che era stato colpito da una crisi respiratoria in seguito ad un malore. Morì prima ancora di arrivare al pronto soccorso dell'ospedale di Imperia e l'autopsia rivelò una realtà ben diversa. Già dieci giorni prima il piccino era stato accompagnato in ospedale con il braccio fratturato, secondo la madre il risultato di una caduta dal lettino. Petersone e Arvigo, accusati di concorso in omicidio preterintenzionale pluriaggravato, furono condannati a 11 anni ciascuno. La richiesta del pm era stata di 24 anni scesi a 16 con la diminuzione prevista dal rito abbreviato. Qui i servizi di Primocanale che raccontarono all'epoca i fatti.

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