
Entro il 2025 Rfi e il Cociv interverranno sulle condutture e sui manufatti di loro competenza situati nell'area accanto al sottopasso di Brin nel quartiere genovese di Certosa. L'allagamento del sottopasso è ormai una costante quando piove in maniera più decisa, con un'ordinanza di questa estate allo scattare dell'allerta arancione il Comune ha deciso la chiusura automatica dello stesso sottopasso (misura in vigore anche con l'allerta rossa).
Ora si cerca una soluzione per risolvere una volta per tutta la problematica. Il Comune di Genova ha annunciato l'intenzione di creare una nuova opera idraulica di deflusso.
Nel mentre però si agirà con delle verifiche. Prima Rfi e il Cociv provvederanno a effettuare un intervento di pulizia e ispezione che, secondo l’assessore alla Protezione civile del Comune di Genova Massimo Ferrante, potrà migliorare in modo significativo il deflusso dell’acqua. Il test verrà fatto attraverso un allagamento programmato e organizzato. Stessa situazione anche per quanto riguarda il Rio Zella con la pulizia che verrà eseguita da Autostrade per l'Italia. Se il risultato darà un risultato sufficiente a limitare il problema degli allagamenti cambierà l'attuale automatismo che porta alla chiusura in allerta arancione del sottopasso.
Il problema
I tevoli tecnici e le indagini effettuate nei mesi precedenti hanno permesso di evidenziare come le condotte situate nelle aree di Rfi e quelle del cantiere della metro portano l'acqua direttamente nella condotta pubblica che nel corso degli anni si è totalmente ostruita.
Una soluzione definitiva in progettazione
Accanto alle misure immediate, prosegue il lavoro di progettazione per una soluzione strutturale definitiva che elimini le criticità del nodo Brin durante le piogge intense. Si parla di creare una nuova opera idraulica di deflusso capace di convogliare le acque direttamente nel torrente Polcevera.
13° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
-
Franco Manzitti
Sabato 15 Novembre 2025
leggi tutti i commenti“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi
Il nuovo Palasport, il vecchio stadio e l'invidia per Torino