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"La questione economica è solo uno degli aspetti al centro del rinnovo, la nostra piattaforma chiede maggiori investimenti su capitoli importanti come salute e sicurezza" spiegano i sindacati
1 minuto e 30 secondi di lettura
di Au. B.
L'inceneritore di Volpara

Domani in tutta Italia le città si svegliano con lo sciopero del comparto dell'igiene ambientale, che coinvolge anche i lavoratori di Amiu. A Genova, oltre allo sciopero, è previsto anche un presidio, dalle ore 8 davanti al cantiere vecchio Amiu della Volpara, in via Lungobisagno Istria, 35.

Le motivazioni dello sciopero 

Il contratto collettivo è scaduto da quasi un anno e dopo mesi di trattative infruttuose con Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e Centrali Cooperative, i sindacati Fp Cgil Fit Cisl Uiltrasporti Fiadel hanno deciso di proclamare sciopero.

"La questione economica è solo uno degli aspetti al centro del rinnovo – spiegano gli organizzatori – la nostra piattaforma chiede maggiori investimenti su capitoli importanti come salute e sicurezza, riconoscimento delle professionalità, rafforzamento del welfare, maggiori tutele per i lavoratori degli appalti". Fp Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti e Fiadel chiedono di recuperare il potere di acquisto degli stipendi mangiati dall’inflazione, maggiore sicurezza per chi lavora ogni giorno negli impianti e sulle strade, una classificazione del personale che riconosca competenze e responsabilità reali.

La situazione della spazzatura in città

Intanto, qualche settimana fa è partita da Amiu la comunicazione che avvisa i cittadini genovesi delle difficoltà di raccolta dovuta a cause esterne per la chiusura temporanea dei luoghi dove poter conferire i rifiuti. Da un mese infatti si registrano disagi nella raccolta dei rifiuti differenziati che hanno creato malumori tra i cittadini genovesi, con cumuli di materiali riciclabili che si accumulano in alcune zone della città. Secondo Amiu, i ritardi non dipendono dall’organizzazione interna, ma da malfunzionamenti e limitazioni nella capacità di smaltimento degli impianti regionali e nazionali a cui l’azienda si affida per il processamento di plastica, carta e altri materiali riciclabili.

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