
C'è anche il genovese Pietro Queirolo Palmas tra gli ultimi quindici attivisti della Flotilla in partenza oggi da Israele con un volo diretto per Atene. A confermarlo sono i genitori del giovane, 22enne partito da Barcellona insieme alla coalizione internazionale non governativa di oltre 50 imbarcazioni civili. Dopo aver lasciato il carcere in cui sono detenuti dal giorno dell'abbordaggio, Pietro e gli altri italiani saranno assistiti dalla Ambasciata sia alla partenza che durante il viaggio di rientro.
Migliaia di like per il genovese Pietro, a 22 anni sulla Global Sumud Flotilla - Leggi qui
Chi è Pietro Queirolo Palmas
Pietro Queirolo Palmas, 22 anni, è un marinaio che lavorava su yacht di lusso prima di unirsi alla Global Sumud Flotilla. Intervistato dal giornalista d‘inchiesta Lorenzo D’Agostino, anche lui a bordo della flottiglia, Pietro aveva dichiarato: "Voglio cambiare il mio modo di vedere il mare, non solo come lavoro ma come strumento di solidarietà per un popolo oppresso". Partito da Barcellona dopo aver contribuito a riparare le imbarcazioni della missione, il giovane ha ricevuto migliaia di like e messaggi di supporto sui social.
Ieri sera è arrivato a Genova il camallo Josè Nivoi
"La gente come noi non molla mai" è uno dei cori che ha accompagnato l'arrivo del camallo genovese Josè Nivoi, arrivato qualche minuto ieri prima delle 21 alla stazione di Genova Principe dopo l'aereo da Istanbul per Roma Fiumicino. Un piccolo corteo dei lavoratori del Calp ha raggiunto in corteo la stazione per accoglierlo con abbracci e brindisi.
Oggi l'assemblea pubblica al Cap di via Albertazzi
Oggi ci sarà una conferenza stampa e assemblea con la cittadinanza al Cap di via Albertazzi con i due genovesi rientrati, Josè e Luca Viani: "Eravamo già a conoscenza delle condizioni di tortura che vigono nelle carceri israeliane da più di 70 anni, adesso ne abbiamo avuto un riscontro concreto. Vogliamo raccontare alla cittadinanza, che si è mobilitata in sostegno alla causa Palestinese e al fianco della Global, le condizioni di detenzione cui gli attivisti sono stati sottoposti e denunciare l'operato complice del governo italiano".
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IL COMMENTO
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