
È stata attivata oggi, primo ottobre 2025, la T.B.M. (Tunnel Boring Machine), la super talpa arrivata nei mesi scorsi dalla Cina a Genova, nel cantiere per la realizzazione dello scolmatore del torrente Bisagno.
Concluse le complesse operazioni di montaggio del macchinario - lungo circa 100 metri su tre livelli e del peso complessivo di 1.280 tonnellate - il presidente della Regione e Commissario di governo per le opere contro il dissesto idrogeologico Marco Bucci e l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Raul Giampedrone, quest’ultimo anche nella sua qualità di soggetto attuatore del Commissario di Governo, hanno proceduto alla sua accensione, insieme all’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Massimo Ferrante, alla presenza delle autorità, dei referenti delle aziende appaltatrici che compongono l’Ati e dei rappresentanti sindacali.
"Momento storico importantissimo per Genova e la Liguria"
"L'attivazione della Tbm è un momento storico importantissimo per Genova e per la Liguria di cui siamo orgogliosi – dichiara il presidente Bucci – È traguardo frutto della grande determinazione e volontà della struttura commissariale ed è anche un punto di partenza: da oggi possiamo finalmente traguardare la conclusione di questa infrastruttura che, insieme ad altri due interventi già conclusi – lo scolmatore del Fereggiano e il rifacimento della copertura del Bisagno con il raddoppio della portata tra la stazione Brignole e la foce – mitigherà le condizioni di criticità idraulica che affliggono la città rispetto al rischio di piene duecentennali del torrente. A fronte delle inutili polemiche di chi non ci ha mai creduto, abbiamo lavorato sempre per superare le difficoltà, guardando avanti anche nei momenti più critici, e traguardare la realizzazione di quest’opera strategica e irrinunciabile per Genova e per tutta la Liguria. Da oggi procederemo con ancora maggiore determinazione: lo scolmatore del Bisagno sarà un’infrastruttura idraulica che nessuno noterà direttamente, ma che contribuirà in maniera fondamentale alla sicurezza di migliaia di persone".
"L'obbiettivo è portare a termine il cantiere nel minor tempo possibile"
"Quello dello Scolmatore del Bisagno è uno dei cantieri più importanti del Paese e il principale della Liguria fra quelli attualmente in corso – aggiunge Giampedrone -. Il nostro obiettivo è chiaro: portarlo a termine nel minor tempo possibile. L’avvio della TBM segna una svolta nelle operazioni di scavo, che, grazie all’ausilio di questo macchinario, eccezionale per dimensioni e caratteristiche, subiranno di una notevole accelerazione. Per questo, nelle prossime settimane procederemo anche a una revisione generale del contratto con il riallineamento dei tempi di completamento dell’opera, con un’attività di costante aggiornamento che proseguirà fino alla fine dei lavori. Voglio ringraziare in primis la nostra struttura commissariale che ha seguito e continuerà a seguire passo dopo passo l’avanzamento del cantiere. Grazie anche alle maestranze che stanno lavorando per questo obiettivo comune e alle parti sociali, che stanno accompagnando con grande attenzione ogni fase dei lavori per portare a compimento lo scolmatore".
"Fondamentale per mettere al riparo tutta la vallata"
"La messa in sicurezza del torrente Bisagno è fondamentale per mettere al riparo tutta la vallata, ma non solo, dal rischio alluvioni, che purtroppo, storicamente, hanno colpito pesantemente il nostro territorio - dichiara l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Massimo Ferrante - La realizzazione dello scolmatore del Bisagno consentirà l'entrata in funzione, a pieno regime, dello scolmatore del Fereggiano il cui inizio lavori nel 2014 si è concluso come da cronoprogramma nel 2019, che ha già migliorato la sicurezza idrogeologica dei quartieri di Marassi e Quezzi. Il prossimo tassello fondamentale per la messa in sicurezza della Val Bisagno, in particolare del quartiere di San Fruttuoso, sarà lo sblocco, da parte dell'amministrazione comunale, dei 30 milioni di fondi, già stanziati, per la ripresa dei lavori sul rio Rovare e sul rio Noce, risolvendo le annose criticità idrogeologiche di una zona densamente popolata".
La talpa arriverà a scavare in media circa 20 metri al giorno
Le operazioni di montaggio del macchinario sono concluse: una volta a regime, la talpa arriverà a scavare in media circa 20 metri al giorno. Proseguiranno le riunioni periodiche tra la struttura commissariale e l’Ati per monitorare costantemente l’andamento dei lavori. L'impiego della TBM a scudo chiuso è frutto di una variante migliorativa proposta dall’appaltatore e approvata dalla Stazione Appaltante nell’agosto 2023. In particolare, la variante migliorativa ha consentito il passaggio da una macchina a scudo aperto ad una macchina a scudo chiuso che consente, in contemporanea con le operazioni di scavo e senza soluzione di continuità, anche di procedere con la posa dei conci prefabbricati costituenti il rivestimento della galleria stessa: ciò consentirà di giovare di una riduzione dei tempi per dare completata la galleria e al contempo di innalzare le condizioni di sicurezza in fase di cantiere all’interno della galleria.
L’opera, con un costo complessivo di oltre 200 milioni di euro, prevede la realizzazione di una galleria di circa 6,5 chilometri che collegherà la zona della Sciorba con il mare in corso Italia, sottraendo una significativa quota della portata di piena dall’alveo del torrente Bisagno.
Il progetto dello scolmatore risale agli anni 2000 ed è stato finanziato con il piano ‘Italia sicura’ nel 2015. I lavori, aggiudicati alla fine del 2019, sono iniziati nel maggio 2020, ma hanno subito rallentamenti significativi a causa della pandemia da Covid-19, delle vicende contrattuali conseguenti a due interdittive antimafia poi superate da specifico pronunciamento della Corte d’Appello di Salerno, da criticità legate sia agli aspetti di carattere tecnico-esecutivo dell’appalto sia agli aspetti di gestione amministrativo-finanziaria della commessa, per cui la Struttura commissariale regionale è intervenuta a più riprese anche attraverso la corresponsione di anticipi di risorse già previste contrattualmente a fronte della presentazione di specifiche garanzie aggiuntive e di impegni verificati costantemente.
Il sistema dello scolmatore funzionerà in abbinamento con quello del Fereggiano, più piccolo e già attivo dall’autunno del 2019, creando una rete di protezione idraulica sotterranea a beneficio della città. Come già detto, l’opera sarà completamente invisibile una volta terminata, ma rappresenterà un’infrastruttura vitale per tutti i cittadini.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Tunnel e sopraelevata: errori di gestione e visioni superate
Salis, Scajola, il partito dei sindaci e gli ostacoli dell’agone nazionale