
Si è svolta oggi a Genova, presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, la presentazione dell'ultimo Rapporto di ricerca del progetto "HTH Liguria: Hope this Helps - Il sistema Liguria contro la tratta e lo sfruttamento minorile". Il lavoro, intitolato "La prostituzione latinoamericana tra permanenze ed evoluzioni", è stato realizzato da Anci Liguria, partner del progetto, con la collaborazione di Andrea Torre del Centro Studi Medì, che ha condotto una serie di ricerche sul campo e curato il percorso formativo rivolto agli operatori dei Comuni che si occupano del fenomeno. Emanuela Abbatecola, docente dell’Università di Genova, ne ha curato la direzione.
I dettagli della ricerca
Il rapporto si concentra sul fenomeno della prostituzione latinoamericana, in particolare nel centro storico di Genova. La ricerca descrive uno scenario che, a distanza di vent'anni, appare leggermente invecchiato ma sostanzialmente immutato. La scena è tuttora dominata da donne provenienti prevalentemente dalla Colombia e da Santo Domingo. Il lavoro evidenzia come questo fenomeno abbia un carattere di residualità e sia concentrato principalmente nei vicoli genovesi. L'analisi rileva un'estrema eterogeneità e una complessiva libertà di movimento, pur non mancando gerarchie interne e forme di sfruttamento economico. Tuttavia, queste forme sembrano distanti dalla concezione tradizionale di tratta.
Il progetto "HTH Liguria"
Il progetto, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha l'obiettivo di strutturare percorsi integrati di inclusione sociale per le vittime di reati come la tratta, focalizzandosi sulla promozione dell'autonomia e non solo sull'assistenza, potenziando il “Sistema Liguria”, ovvero lo sviluppo di un modello di governance regionale pubblico-privata, nel rispetto di ruoli e competenze di ciascun attore coinvolto. Completano il progetto alcune azioni trasversali, coordinate da Anci Liguria: percorsi formativi rivolti agli operatori della rete e attività di ricerca e analisi finalizzate a migliorare la conoscenza e la comprensione del fenomeno. La Regione Liguria è capofila del progetto, che copre l'intero territorio regionale. I soggetti attuatori sono il Comune di Genova, il Comune di Ventimiglia e la ATS IN.CON.TRA.RE, Associazione Temporanea di Scopo che raggruppa gli enti gestori che operano nelle diverse Province liguri.
La ricerca presentata oggi è solo l’ultimo di una serie di studi condotti nell'ambito del progetto, partiti nel 2019, che grazie al lavoro sul campo delle unità di strada e delle équipe operative della Rete HTH Liguria hanno portato a un totale di 4 pubblicazioni scientifiche:
"Cambi di rotta" (2019): un'analisi del fenomeno della tratta in Liguria, che ha rilevato la mutazione dei racket albanese e nigeriano e la sovrapposizione con il sistema di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale.
"Lo sfruttamento lavorativo in Liguria" (2021): un lavoro pionieristico che ha affrontato il tema dello sfruttamento lavorativo, sollecitato dagli operatori della Rete HTH Liguria che intercettavano sempre più questa problematica, sia nel caso di persone prese in carico (soprattutto maschi) sia attraverso l’Unità Operativa Regionale (UOR).
"La nuova frontiera dello sfruttamento sessuale" (2022): uno studio sull'evoluzione del fenomeno prostitutivo, con un focus sul sex working indoor e sul sesso online, dinamiche accelerate dal lockdown. Questa evoluzione è attualmente quella centrale anche nell’azione operativa delle équipe, e coinvolge un mutamento evidente del fenomeno che vede un fortissimo ridimensionamento della prostituzione di strada e la sua evoluzione.
HTH Liguria è realizzato in raccordo con il Numero Verde Nazionale Antitratta 800 290 290, servizio istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità, attivo 24 ore su 24, anonimo e gratuito, al quale possono rivolgersi potenziali vittime di tratta e sfruttamento per chiedere aiuto, ma anche privati cittadini e tutti coloro che sono a conoscenza di casi di sfruttamento o abusi o che desiderano avere informazioni su tali tematiche.
Il progetto ha anche prodotto nel 2024 delle "Linee Guida Operative" per l’équipe della Rete HTH Liguria e realizzato un percorso formativo per gli operatori che, dal 2018 al 2025, ha offerto 31 tra corsi e laboratori.
Le dichiarazioni
"È per me molto importante, nei primi mesi del mio mandato, poter dare un segnale chiaro e deciso su un tema così delicato e cruciale come quello della tratta di esseri umani - afferma la Sindaca di Genova, Silvia Salis - grazie al lavoro coordinato da Anci Liguria, in sinergia con Regione Liguria, il ministero per le Pari opportunità e tutta la rete del progetto HTH e del terzo settore, oggi abbiamo uno nuovo utile strumento di conoscenza, approfondimento e consapevolezza. Uno degli obiettivi centrali di questo mandato sarà contrastare con ogni mezzo a disposizione la tratta degli esseri umani nella nostra città e i dati forniti da questa ricerca ci offrono elementi concreti per intervenire. Lavoreremo in sinergia con tutti i soggetti della rete — istituzioni, operatori, associazioni — per rispondere con forza e determinazione, affinché chi oggi è vittima di sfruttamento e violenza possa trovare una via di liberazione e avere una vita protetta e dignitosa. Non possiamo tollerare che nel 2025 ci siano ancora schiave e schiavi nelle nostre strade o sul web. C'è ancora molto da fare e il Comune di Genova sarà in prima linea perché chi sfrutta, chi schiavizza, chi approfitta della vulnerabilità degli altri, commette un reato, ma anche chi sceglie consapevolmente di alimentare questo sistema, sfruttando i corpi e i bisogni delle persone, ha una responsabilità che non si può più ignorare”.
“Anci Liguria è da sempre al fianco dei Comuni per fare rete e supportarli in percorsi complessi come quelli legati alla lotta contro la tratta, all'integrazione e all'accoglienza – commenta il Direttore generale Pierluigi Vinai – Il nostro ruolo è quello di facilitare, mettere in connessione le istituzioni locali con le organizzazioni del terzo settore e con i progetti regionali e nazionali, fornendo un supporto tecnico e operativo costante. Crediamo fermamente che una gestione efficace di queste sfide passi necessariamente per la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, per garantire risposte sempre più mirate e inclusive a persone in condizione di fragilità”.
“La Regione Liguria è capofila di questo progetto e svolge un ruolo fondamentale di governance, coordinamento e monitoraggio delle attività, in stretta sinergia con gli enti locali, le forze dell’ordine, le prefetture, le procure e gli operatori del terzo settore – sostiene l’Assessore alle Pari opportunità di Regione Liguria Simona Ferro – Con HTH Liguria abbiamo rafforzato il nostro sistema regionale di contrasto alla tratta, sviluppando un modello di intervento pubblico-privato a trazione pubblica che consente di garantire protezione immediata alle vittime e percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Il nostro impegno è quello di favorire l’emersione di nuove forme di sfruttamento, evitando la rivittimizzazione e offrendo alternative concrete a chi cerca di ricostruire la propria vita. Questa rete, costruita negli anni, è il cuore pulsante della nostra azione: solo facendo sistema possiamo fornire risposte efficaci e integrate a fenomeni così complessi e in continua evoluzione”.
“Il contrasto alla tratta e allo sfruttamento non può prescindere da un forte raccordo con le principali strutture ospedaliere del territorio e con alcuni servizi delle Asl particolarmente rilevanti, come i poli per la salute mentale e i consultori – sottolinea Massimo Nicolò, Assessore alle Politiche socio-sanitarie e sociali della Regione Liguria -. È cruciale che la rete sanitaria e quella sociale lavorino insieme, non solo per intercettare situazioni di vulnerabilità ma anche per accompagnare le persone verso percorsi di cura e inclusione. Grazie a un approccio integrato, infatti, è possibile costruire una rete di protezione davvero efficace”.
In un anno e mezzo aiutate più di 200 persone
“Il Comune di Genova è in prima linea nella prevenzione e contrasto al fenomeno della tratta – spiega l’assessore al Welfare e ai Servizi sociali Cristina Lodi -: è attiva un’équipe multiprofessionale che assicura l’attivazione di percorsi di protezione e inclusione sociale delle persone vittime di tratta, in stretta sinergia con la rete degli enti del terzo settore In.con.tra.re. Nella precedente progettualità conclusa a luglio, in 17 mesi abbiamo seguito più di 200 persone (67 uomini e 129 donne) con un aumento negli anni di minori stranieri vittime di tratta. Abbiamo rilevato 27 nazionalità di provenienza, la più frequente è la Nigeria. A partire dalla ricerca presentata oggi e in generale dalle evidenze emerse in questi anni, che vedono una trasformazione del fenomeno dello sfruttamento sessuale meno collegato alla strada ma più presente sui canali digitali e indoor, vogliamo attivare un sistema sempre più articolato che veda un numero maggiore di accoglienze per l'emergenza e percorsi di autonomia”.
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