
“Sono tutte spiagge libere”. Prosegue anche in questa estate 2025 la battaglia di Mare Libero per ottenere il riconoscimento della direttiva Bolkestein, datata ormai 2006. Una lunga trafila burocratica animata da discussioni accese, ricorsi e proroghe (dichiarate illegittime) delle concessioni balneari che la direttiva dell'Unione europea ha ormai fatto esaurire. Per questo l'organizzazione a tutela dei consumatori che in Liguria ha il suo referente in Stefano Salvetti è pronta a una nuova estate di manifestazioni: domenica 29 giugno a Loano, cittadina maglia nera rispetto alla quantità di spiaggia libera a disposizione per tutti. L'obiettivo è liberare le spiagge dagli stabilimenti irregolari, quelli dove non è stata eseguita una nuova gara come previsto proprio dalla direttiva Bolkestein precisa Mare Libero.
"La spiaggia e il mare sono un diritto non un bene a pagamento - spiega Salvetti -. Le concessioni balneari sono scadute: anche la proroga del 2027 del governo Meloni è stata smentita dai Tar e dal Consiglio di Stato. Le spiagge sono tornate libere e gratuite: possiamo stendere i nostri teli e piantare i nostri ombrelloni senza timore di infrangere leggi o regolamenti. Se qualcuno tenta di impedirlo chiamate la polizia locale e la capitaneria di porto".
Anche a inizio anno una sentenza del Tar Liguria ha specificato che "sulla base del quadro regolatorio attualmente vigente, in forza delle sentenze dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato, le concessioni demaniali marittime per attività turistico-ricreative, beneficiarie di plurime proroghe ex lege, hanno cessato i loro effetti in data 31 dicembre 2023, sicché le nuove assegnazioni devono avvenire mediante selezioni imparziali e trasparenti tra i potenziali candidati, ai sensi della direttiva Bolkestein".
“Domenica - precisa ancora il referente ligure di Mare Libero - saremo a Loano, cittadina ligure maglia nera per la quantità di spiaggia libera a disposizione con appena il 4,5% a cui si aggiunge un 8% di spiaggia libera attrezzata, dato ben lontano da quel 40% che conquistammo nel 2008. Con le concessioni scadute il 31 dicembre del 2023 i Comuni avrebbero dovuto applicare la soglia minima del 40% di spiaggia libera. La Regione Liguria però ha votato la proposta del consigliere Invernizzi, ex assessore ad Alassio, per congelare la legge" attacca Salvetti.
Diversi Comuni della Liguria hanno avviato le gare per la riassegnazione delle concessioni. Ma un altro elemento di discussione riguarda gli indennizzi come precisa ancora Salvetti: "Il decreto recentemente emanato sugli indennizzi, che riconosce gli investimenti non ancora ammortizzati degli ultimi cinque anni, è illegittimo e in contrasto con l’articolo 49 del Codice della Navigazione. Questo articolo stabilisce che, alla scadenza della concessione, gli ex concessionari devono rimuovere le proprie strutture amovibili, mentre i beni strutturali vengono acquisiti dal demanio senza alcun indennizzo. Inoltre, se sono state realizzate opere abusive, i concessionari sono tenuti a demolirle e a ripristinare l’area. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea impone di bandire gare aperte a tutti, senza introdurre clausole che limitino la partecipazione dei nuovi operatori. Chi vince la gara deve poter presentare il proprio progetto e non essere costretto a pagare una sorta di “pizzo” a chi, negli anni precedenti, ha già beneficiato delle rendite e ha pagato canoni concessori irrisori. Nel decreto non c’è una congruità tra i canoni concessori e i reali fatturati delle attività" conclude Salvetti.
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