Arpal: "In Liguria precipitazioni sempre più violente e frequenti"

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"La Liguria è una regione che soffre più di altre il contesto di cambiamento climatico ormai conclamato. Gli eventi tendono a essere sempre più violenti e frequenti con gli studi che ci dicono che non sta cambiando il quantitativo di precipitazione media annua ma che questa si sta concentrando sempre più in periodi più brevi". A scattare la fotografia della situazione meteo che interessa la Liguria è Francesca Giannoni, responsabile del Centro Meteo Idrologico Arpal. 

La pioggia nell'ultimo anno in Liguria

L'ondata di maltempo che ha colpito in queste ore la Liguria è un esempio di quanto si sta verificando in un panorama che va letto ad ampio respiro. Pioggia e grandine hanno creato danni e costretto i vigili del fuoco a una notte di lavoro. Una mattina e un primo pomeriggio che erano iniziati con il sole e il caldo tipico di una giornata di inizio estate e poi rapidamente trasformatosi nel tardo pomeriggio per tornare estivo durante la notte. Poche ore di maltempo. I dati Arpal fanno segnare il 2024 il quarto anno più piovoso a Genova degli ultimi 10 con 1211.2mm, il terzo a La Spezia con 1188.2mm e secondo a Imperia con 906mm. In assoluto la centralina dove si è registrata la cumulata maggiore è stata quella Urbe Vara Superiore (Sv) con 3165.6mm, numeri lontani dal record del 2014 quando Barbagelata (Ge) si misurarono 4181.6 mm in un anno. In questa prima parte del 2025 in Liguria si registra una quantità di cumulate superiore alla media storica registrata che si attesta poco sopra i 500mm di pioggia, oggi i dati fanno registrare valori attorno agli 800mm. Il record assoluto per fine giugno è di poco sopra i 1000mm.

La differenza tra i colori delle allerte 

Qualcosa in più di un improvviso acquazzone estivo? Gli ultimi modelli Arpal nella mattina di sabato hanno 'letto' la situazione meteo che si stava verificando e così è arrivata l'emanazione dell'allerta gialla. "L'Italia ha da tempo scelto il sistema semaforico ma non va confuso - precisa Giorgio Boni, professore di Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia dell'Università di Genova -. Si pensa spesso che la colorazione sia legata alla gravità del fenomeno che si potrebbe verificare in realtà è legata all'estensione nello spazio degli eventi. Possono esserci eventi molto intensi ma localizzati come nel caso dell'allerta gialla, mentre l'allerta arancione prevede che può colpire una zona più ampia e la rossa mettere in difficoltà i fiumi o torrenti più importanti. La localizzazione molto limitata (come nell'allerta gialla ndr) non consente di dire dove andrà ad abbattersi il fenomeno meterologico atteso. Paradossalmente è più facile un'allerta rossa perché vuol dire che la situazione è estesa che si capisce bene dove potrebbero esserci maggiori problemi. A un'allerta bisognerebbe porre ancora maggiore attenzione perché è un tipo di allerta dove magari la mattina c'è il sole e poi di pomeriggio si può verificare il fenomeno atteso" precisa il docente dell'Università di Genova.

L'intelligenza artificiale e la 'lettura' delle situazioni meteo 

La tecnologia oggi può essere di aiuto nel prevedere meglio cosa potrebbe accadere nelle prossime ore. Un ulteriore semplificazione e agevolazione della lettura può essere dato dall'intelligenza artificiale. "Sicuramente la tecnologia ci aiuterà sempre di più spiega Giannoni -. Oggi abbiamo tanti sistemi di osservazione che ci dicono quello che succede, i modelli di intelligenza artificiale andranno ad aiutare soprattutto nel processare questa enorme mole di dati" conclude la responsabile del Centro Meteo Idrologico Arpal.

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