Maturità, la prima prova in aula per la generazione Covid

Per oltre 500mila studenti, la maturità di quest'anno rappresenta molto più di un semplice esame, è infatti la prima vera prova scolastica affrontata in presenza, dopo che l’ultimo esame sostenuto, quello di terza media nel 2020, era stato interamente online a causa della pandemia. Questi ragazzi, spesso definiti "generazione Covid" hanno espresso ai microfoni di Primocanale, la loro emozione nell'affrontare quella che definiscono "la prima vera e propria prova d’esame". Lo raccontano gli studenti del liceo classico Doria e del liceo scientifico Cassini di Genova.

Al via la seconda prova di maturità 

Archiviata la prima prova della maturità, è suonata oggi la campanella della seconda. "Cicerone era uno degli autori che non avremmo voluto uscissero", "Mi aspettavo qualcosa di peggio". Questi sono i primi commenti a caldo degli studenti genovesi del liceo classico Doria dopo aver sostenuto la seconda prova di maturità. Alcuni si sono lamentati del fatto che l’autore non fosse stato trattato durante l’anno, mentre altri hanno trovato il testo tra i più semplici di Cicerone. Diverse sono state le reazioni degli studenti dello scientifico Cassini, difronte agli otto problemi e 2 quesiti della prova. All’unanimità hanno trovato la prova di matematica molto difficile.

La prova d'indirizzo è nazionale ma varia a seconda del tipo di studi scelto: al classico è uscito, il "De Amicitia" di Cicerone, allo scientifico lo studio di funzioni su una circonferenza e alcuni quesiti di matematica con quattro citazioni culturali. Al linguistico per inglese un brano di Hilary Mantel, all’artistico la prova per le discipline audiovisive e multimediali dell'artistico s’ispira a La cura di Franco Battiato, al liceo di Scienze umane un elaborato sulla ricerca applicata nelle scienze umane, l’Ai per l’indirizzo di informatica. 

La prima prova

Per la prima prova, la traccia più scelta dagli studenti è quella relativa al testo di Riccardo Maccioni 'Rispetto' è la parola dell'anno Treccani. E serve per respirare". È stata svolta dal 40,3% degli studenti. A seguire molto gettonata la riflessione sull'indignazione nel mondo social e a seguire la riflessione del giudice Paolo Borsellino sul ruolo dell'educazione dei giovani.