Continuano le aggressioni sugli autobus genovesi. La violenza coinvolge tutti, dai passeggeri agli autisti che continuano a essere le vittime per eccellenza. "Queste aggressioni sono una piaga sociale" la definisce Roberto Piccardo, segretario regionale di Ugl Autoferrotranvieri dopo l'ultima autista ferita al capolinea del 381 in via Monticelli.
"Il nostro segretario nazionale è il fautore di un emendamento che è stato presentato per far riconoscere il posto guida come posto di lavoro, perché erroneamente ad oggi il luogo di lavoro degli autisti sono le rimesse e non il posto guida e questo crea grossi problemi normativi" spiega Piccardo. "Noi siamo molto preoccupati, le aggressioni sono tante anche proprio tra i passeggeri e non è possibile, non è ammissibile che un lavoratore, un padre, una madre di famiglia vada a lavorare e rischi di essere aggredito".
Le aggressioni nell'ultimo periodo tra risse e sputi contro un autista
Secondo le ultime denunce arrivate dal sindacato, venerdì 22 novembre intorno alle ore 17 si è verificata una rissa su un bus in servizio della linea 1 all'altezza di via Merano a Sestri Ponente. Sabato mattina, invece, intorno alle ore 7.30 sulla linea 7 all'altezza di via Fanti d'Italia un passeggero ha spuntato in volto a un autista donna. Ma non è finita. Sempre sabato, all'apertura della funicolare Sant'Anna, gli addetti hanno trovato sangue sui sedili. A queste si aggiunge la donna che ha ferito al torace l'autista a Marassi.
La denuncia: "Non è difficile capire perché molti autisti si licenziano"
"Quando scioperiamo e denunciamo questo stato di cose è a favore di lavoratori e utenza. Non è difficile capire perché molti autisti si licenzino, il lavoro è ormai solo responsabilità non pagate, insulti gratuiti e solo quando non si arriva alle vie di fatto".
La settimana del sorriso sui treni per combattere la violenza
Dopo gli ultimi casi avvenuti sui treni le associazioni dei consumatori, dei comitati dei pendolari e i sindacati dei trasporti liguri hanno lanciato la settimana del sorriso. "Abbiamo già tanti problemi con gli orari e con le infrastrutture e ci manca solo la violenza - spiega Furio Truzzi, presidente di Assoutenti -. Ci vuole cultura e ci vuole rispetto. Bisogna andare nelle scuole, nei quartieri per spiegare che ci vuole la capacità di stare insieme".
 
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