
GENOVA - Scendono in piazza gli studenti di Cambiare rotta dopo un che venerdì scorso un professore è finito sotto indagine con l'accusa di aver utilizzato un software di intelligenza artificiale per appropriarsi delle immagini dai profili social delle sue studentesse. L'appuntamento è in piazza Sarzano alle 10.30.
Spogliava le studentesse con l'Ai: indagato e sospeso. Il caso
Queste fotografie raccolte dai profili venivano alterate in contenuti pornografici e condivise su una chat di Telegram. Le indagini della polizia postale sono state avviate il 1 ottobre, in seguito a una denuncia presentata dal rettore dell'università, Federico Delfino, che era venuto a conoscenza della situazione compromettente. Dieci giorni dopo, gli agenti hanno effettuato una perquisizione sia nell'ufficio del docente che nella sua abitazione. In seguito a questi eventi, l'Università ha immediatamente sospeso il professore dal suo incarico di docente associato di Urbanistica (LEGGI QUI).
La manifestazione di studenti e studentesse in piazza Sarzano
"Vi scriviamo per portare alla vostra attenzione l'atmosfera pesante che si respira attualmente nel nostro Dipartimento di Architettura - si legge in un messaggio inoltrato sui gruppi universitari -. Sentiamo il bisogno di confrontarci insieme su questi temi, e per questo abbiamo deciso di organizzare un'assemblea pubblica aperta a chiunque desideri esprimere interesse, dissenso o opinione riguardo alla situazione che stiamo vivendo".
"Ogni giorno assistiamo a comportamenti e atteggiamenti che spesso sottovalutiamo, che, proprio perché frequenti, finiscono per diventare parte della nostra quotidianità. Alcuni di questi fatti ottengono attenzione mediatica, altri passano inosservati. Tuttavia, è tempo di guardarli da una prospettiva distaccata e obiettiva, perché non si tratta di episodi isolati ma di questioni sistemiche, che non possiamo più considerare "ordinarie".
L'assemblea, gli studenti: "Non uno spazio per fare nomi ma per confrontarsi"
L'assemblea, che sarà in piazza Sarzano alle 10:30, "non sarà uno spazio per recriminare o per fare nomi, ma un'occasione per ribadire l'importanza di un cambiamento radicale che possa affrontare situazioni di abuso che purtroppo sono sistemici" si legge nel messaggio.
"Vogliamo che l'Ateneo, e gli organi nazionali come la Crui (che ha una commissione apposita per gestire questo genere di problemi) intervengano a tutela di noi studentesse e studenti. Riteniamo del tutto insufficienti le reazioni dell'ateneo, che ha solo sospeso il professore, e anche quelle della Crui, organo nazionale con una commissione apposita per questo genere di problemi, ma che in questo caso, come in altri precedenti a Torino e Milano, non ha mosso un dito per tutelare gli studenti. Partecipare, esserci, è una presa di posizione necessaria per cambiare questa situazione".
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