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Chiusa positivamente la due diligence, il consiglio della banca guidata da Montani fa la sua offerta al Fondo interbancario
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Oggi è il giorno della nuova offerta di Bper per Banca Carige. Il consiglio di amministrazione dell'istituto guidato da Pierò Montani, infatti, si riunirà per formalizzare la proposta di acquisto al principale azionista della banca ligure, vale a dire il Fondo interbancario tutela depositi (Fitd). Il quale, a sua volta, dovrebbe fornire una risposta a strettissimo giro.

La decisione della Banca popolare dell'Emilia Romagna è attesa in serata e non dovrebbe discostarsi, sostanzialmente, dalla proposta che ha fruttato la trattativa in esclusiva svoltasi in questi giorni: l'acquisto di Carige al costo di simbolico di un euro, il lancio di un'Opa a 0,80 euro sul capitale non in mano al Fondo pari a circa il 20 per cento e una ricapitalizzazione della banca ligure, da parte del Fitd stesso per 530 milioni. Chiudendo l'operazione entro il 30 giugno prossimo, Bper potrebbe beneficiare di oltre 320 milioni di benefici fiscali, portando così il totale del denaro immesso in Carige a sfiorare il miliardo di cui la banca modenese aveva inizialmente parlato.

Tutto ciò è possibile grazie al felice esito della sue diligence, la verifica di tutti i conti di Carige da parte di Bper. Restano da limare alcuni dettagli riguardo alcune limature dei contratti in essere fra l'istituto ligure e alcuni soggetti, in particolare assicurativi (non dimentichiamo che il principale socio di Bper è Unipol), ma si tratta di questioni che non risultano avere peso nella valutazione complessiva dell'operazione.

Se Bper, come a questo punto tutto lascia presagire, rileverà Carige, darà vita a un gruppo che potrà contare su un totale dell’attivo pari a 209,3 milioni e crediti verso la clientela per oltre 119 milioni, con la raccolta diretta che crescerebbe fino a 150,8 milioni. Inoltre, Bper-Carige avrebbe quasi 25.000 dipendenti, distribuiti su 2.604 sportelli.

Sarebbe, in sostanza, il quarto soggetto bancario italiano, dietro Intesa, Unicredit e Bpm. Rispetto a quest'ultimo è circolata e circola ancora l'ipotesi di una aggregazione, anche se lo stesso Piero Montani proprio la scorsa settimana, al termine dell'esame dei conti, ha giudicato l'ipotesi "impercorribile". Almeno per adesso, dunque, Bpm rimane molto sullo sfondo e tanti analisti insistono nel sostenere che, semmai, Bpm può essere destinata a nozze con Unicredit, sebbene anche questa ipotesi venga allontanati dalle parti interessate.

Nell'attesa, comunque, va in chiusura il dossier vendita Carige e ci va nel modo più rassicurante di tutti. Secondo fonti molto autorevoli, infatti, Bper acquisirebbe la banca ligure lasciandone però intatto il marchio ed una sostanziale autonomia nella regione di riferimento. Cioè garantendo un futuro che ad un certo punto era sembrato veramente in pericolo, con gravi danni per quanti hanno in Carige un punto di riferimento decisivo.