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Le operaie mediamente guadagnano 11mila euro lordi all'anno contro i quasi 20mila dei colleghi uomini, le impiegate 20.900 contro 34mila, le donne 'quadro' 54mila contro 67mila, le dirigenti 100mila contro 145mila e le apprendiste quasi 11mila contro i 14mila
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GENOVA - Le operaie liguri mediamente guadagnano 11mila euro lordi all'anno rispetto ai quasi 20mila euro dei colleghi uomini, le impiegate 20.900 contro 34mila, le donne 'quadro' 54mila contro 67mila, le dirigenti 100mila contro 145mila mentre le apprendiste quasi 11mila euro rispetto ai 14mila degli uomini, un divario di genere in linea con il gap nazionale. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio dell’Inps sul lavoro dipendente relativamente ai dati del 2022 che sono gli ultimi disponibili.

Una diversità di genere che riguarda tutti i settori del mondo del lavoro e certificato dai numeri. “Il lavoro delle donne è ancora precario nonostante qualche segnale positivo arrivato dai bonus occupazionali nel patto del turismo e percorsi formativi mirati all’occupabilità. Questa incertezza si evidenzia ormai in ogni settore, non solo in quelli legati alla stagionalità: ormai è una prassi e il titolo di studio non viene valorizzato adeguatamente. Basta pensare che tra le donne occupate in Liguria il 31% è laureata mentre la percentuale degli uomini si ferma al 20%. La parità di genere è una chimera e la parte imprenditoriale certamente non aiuta. Facendo una stima possiamo quantificare che solo il 20% delle imprese liguri ha la certificazione di genere che viene fatta solo nel caso in cui si partecipa ad un bando pubblico" spiegano il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e la segretaria regionale Cisl Liguria Paola Bavoso.

"I dati Inps e Istat su lavoro e retribuzioni a Genova e in Liguria definiscono un quadro "molto preoccupante" per le condizioni occupazionali e lavorative delle donne" sottolinea la Cgil Genova e Liguria che rimarca come tra il 2018 e il 2022 l'occupazione femminile nella Città Metropolitana di Genova è calata dell'1% a fronte dell'incremento del +5,6% di quella maschile (a livello ligure le percentuali sono rispettivamente dello +0,5 e del +3,9%). I toni trionfalistici che accompagnano i dati sull'occupazione - scrivono Igor Magni e Maurizio Calà, segretari generali di Cgil Genova e Liguria - vengono ridimensionati da quelli sulle assunzioni con contratti di lavoro dipendente registrati nei primi tre trimestri del 2023.
Complessivamente a livello regionale, le assunzioni registrano una contrazione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e, solo il 40% è rappresentato da donne. La condizione delle donne non è accettabile".