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Allo sportello di Wall of Dolls si rivolgono sempre più ragazze giovani perché "la violenza si forma sempre prima e in forme più subdole"
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GENOVA - Il 9 marzo piazza De Ferrari si tingerà di fucsia per l'evento di Wall of Dolls, che in occasione della festa internazionale della donna ha organizzato un flash mob alle 14.30 per affrontare il tema della violenza contro le donne e abbattere il muro dell'indifferenza.

"Saremo presenti in tanti proprio per abbattere questo muro - dice Barbara Bavastro, coordinatrice Wall of Dolls Liguria -. Invitiamo a partecipare tutti: uomini, donne, bambini e anziani per sensibilizzare tutta la popolazione. Quest'anno oltre agli artisti che saliranno sul palco piazza De Ferrari prenderà vita con tante associazioni pubbliche e private che ogni giorno lavorano sul nostro territorio in rete per abbattere la violenza di genere".

Ogni anno circa 70 donne si rivolgono allo sportello di Wall of Dolls, "sempre più ragazze giovani" sottolinea la psicologa di Wall of Dolls Chiara Urci. "La violenza si sviluppa sempre prima e con forme sempre più subdola - spiega -, anche per il contatto coi social che sono un rifornimento continuo di violenze, anche per quanto riguarda il revenge porn". Lo scopo dello sportello, a cui si rivolgono donne di tutte le età, è quello di "intercettare un disagio e orientare le donne a quelli che sono i servizi del territorio, passiamo il contatto e le informazioni a centri anti violenza o ai consultori in base alla domanda che la donna ci rivolge".

"Gli eventi di Wall of Dolls rappresentano sempre un’occasione unica proprio per fare rete, prevenzione, informazione e sensibilizzazione sui temi dei diritti delle donne, al centro dell’attenzione questa settimana per via della festa dell’8 marzo, ma importanti tutto l’anno - dichiara l'assessore regionale alle Pari Opportunità Simona Ferro -. Il coinvolgimento non solo di moltissime associazioni, ma anche aziende, forze dell’ordine, enti e istituzioni sarà l’esempio tangibili di come tutti noi, ognuno nel suo campo, ognuno nel suo piccolo, può e deve portare il proprio contributo per arrivare ad una società che escluda ogni forma d’odio e discriminazione".