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Contrasto al dissesto idrogeologico in Liguria, una strategia di prevenzione”: è stato questo il titolo del convegno organizzato dalla Filca Liguria, la federazione degli edili della Cisl, al palazzo della Borsa di Genova
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GENOVA - “Contrasto al dissesto idrogeologico in Liguria, una strategia di prevenzione”: è stato questo il titolo del convegno organizzato dalla Filca Liguria, la federazione degli edili della Cisl, al palazzo della Borsa di Genova. Un’occasione di confronto per presentare proposte e analizzare le ricadute occupazionali per il settore edile grazie ad alcune opere dalla Spezia a Imperia contro il dissesto idrogeologico.

Oltre mille lavoratori, 230 milioni di euro di massa salari e 820mila ore lavorate: ecco la stima della Filca Cisl Liguria che ha preso in considerazione diverse opere. La giornata si è aperta con l’introduzione del segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri. A seguire la relazione del segretario generale della Filca Cisl Liguria Andrea Tafaria. Poi la tavola rotonda con l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone, il delegato del Rettore dell’Unige per le valutazioni geologiche e di mitigazione del rischio idrogeologico Francesco Faccini, il presidente di ANCE Liguria Emanuele Ferraloro, il presidente di Fondazione CIMA Luca Ferraris ed Elisabetta Trovatore, direttore scientifico di ARPAL. Ha chiuso i lavori il segretario generale nazionale della Filca Cisl Enzo Pelle che durante il suo intervento ha spiegato.

"Il nostro territorio è soggetto a un forte rischio idrogeologico e noi possiamo dare un vero impulso con le opere che sono in essere e che stanno per partire, come lo scolmatore: una delle opere principali non solo per Genova, ma per tutta la Liguria - ha spiegato Tafarìa -. Abbiamo la possibilità di stabilizzare il nostro settore edile, che in Liguria sta subendo una flessione dopo lo stop del Superbonus, grazie a queste opere. Lo faremo con le associazioni territoriali, con le quattro scuole edili per formare i giovani". Le dieci opere prese in considerazione interessano tutto il territorio. Nell'area genovese sono lo scolmatore del Bisagno, l'area di via Terpi, la riqualificazione della cava inattiva al Monte Gazzo di Sestri Ponente e la messa in sicurezza della stazione ferroviaria di Casella. A Savona l'approfondimento del torrente Maremola, il rio Molinero e le frane a Bardino mentre a Vado Ligure il torrente Segno. Infine, nell'imperiese analisi sulla foce del torrente Argentina e nello spezzino monitoraggio della Via dell'Amore.

“Soprattutto dopo i fatti di Firenze, dobbiamo invertire il trend. Dobbiamo prima pensare alla sicurezza e poi costruire e non continuare a costruire e pensare successivamente alla sicurezza, o abusare degli strumenti politici per deroghe, condoni ed adeguamenti. Quando guardiamo al futuro, dobbiamo farlo senza paura. Occorre operare scelte coraggiose e dirompenti, a costo di apparire visionari. La Smart City è la soluzione ideale. In un’Italia soggetta a devastazione climatica occorre immaginare soluzioni innovative per abitazioni ed infrastrutture, la smart city è lo strumento privilegiato per una pianificazione a lungo termine, volta ad anticipare i tempi e le nuove esigenze, nel tentativo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e ridurre quanto più possibile il rischio di eventi tragici. Tecnologia, progettazione e prevenzione, immaginiamo soluzioni realizzabili a problemi reali, mediante un approccio integrato. L’edilizia deve muovere nell’ottica di una progettazione sempre più resiliente, in grado di fronteggiare i sempre più frequenti eventi estremi”, ha spiegato Pelle.

Nel report della Filca Cisl Liguria sono state prese in considerazione una decina di opere: nel territorio genovese lo Scolmatore del Bisagno, l’area di Via Terpi, la riqualificazione della cava inattiva al Monte Gazzo di Sestri Ponente e la messa in sicurezza della stazione ferroviaria di Casella mentre a Savona approfondimento sul torrente Maremola, il Rio Molinero e le frane a Bardino mentre a Vado Ligure il torrente Segno. Infine, nell’imperiese analisi sulla foce del torrente Argentina e nello spezzino monitoraggio della Via dell’Amore.

“Il settore in Liguria sta subendo una flessione dopo lo stop del Superbonus, le professionalità e le competenze degli edili nella nostra regione devono essere sfruttate per aiutare i cittadini liguri in questa sfida importantissima che oggi vogliamo lanciare contro il dissesto idrogeologico. Oltre a quelle che abbiamo citato all’interno del Pnrr ci saranno ulteriori e massicci interventi: c’è una stretta sinergia con l’assessore Giampedrone che ha sempre dimostrato grande attenzione sul tema. Per questo chiediamo una cabina di regia che coinvolga istituzioni, sindacati, Università e tecnici. L’edilizia green che si sta sviluppando deve diventare un prezioso alleato e dobbiamo lavorare con le Scuole Edili per creare nuove figure professionali che oggi mancano anche per prepararsi all’introduzione di macchinari digitali: dobbiamo essere pronti alla trasformazione che coinvolgerà il nostro settore che deve puntare sui giovani che saranno il futuro dell’edilizia ligure”, aggiunge Tafaria.

“Investire nel contrasto al dissesto idrogeologico  non e’ solo una scelta etica perchè riguarda la sicurezza delle persone ma e’ anche un imperativo economico perché i disastri hanno un costo non solo diretto per le aziende e per le persone che vengono immediatamente coinvolte ma per l’intera collettività per tempi medio lunghi. L’incuria applicata al territorio ha un prezzo che poi pagano molti settori dalla produzione al turismo.  Il contrasto al dissesto  richiede un impegno collettivo e una visione a lungo termine e il settore edile, con le sue risorse umane e le sue maestranze, con tutto quello che può fare, e’ la risposta alle criticità e ai pericoli” ha commentato il segretario generale della Cisl Luca Maestripieri.