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Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici ed edili indetto da Cgil e Uil per chiedere sicurezza sul lavoro. Alla manifestazione prevista davanti alla Prefettura di Genova hanno partecipato lavoratrici e lavoratori di ogni settore
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GENOVA - Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici ed edili indetto da Cgil e Uil per chiedere sicurezza sul lavoro. Alla manifestazione prevista davanti alla Prefettura di Genova hanno partecipato lavoratrici e lavoratori di ogni settore. Una manifestazione nata dopo il tragico epilogo di quanto accaduto a Firenze con la morte di cinque operai nel cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga.
 
Igor Magni, segretario della Camera del Lavoro di Genova spiega: "Oggi un'azienda può essere controllata forse nella propria vita, una volta ogni nove anni, per il numero di ispettori che ci sono. Come potete capire tutti è un dato assolutamente significativo rispetto a quello che sarà poi l'esplosione di cantieri che avremo anche in questa città per i prossimi mesi. A questo si unisce il fatto che noi abbiamo fatto un accordo sugli appalti, sulla sicurezza e la legalità degli appalti con il Comune di Genova. Penso che proprio alla luce delle modifiche che ci sono state al Codice degli appalti, sia un tavolo che va aperto partendo da una base che è quella dell'ultimo accordo che è stato fatto con il Comune di Roma in riferimento agli appalti che verranno aperti per il Giubileo, dove si riesce e sono riusciti a mettere uno stop a questa catena dei subappalti, perché questa è una delle cause principali di illegalità e irregolarità e poi di incidenti sul lavoro".
 
Fabio Servidei, segretario regionale Uil Liguria aggiunge: "Le regole sono quelle molto chiare, vogliamo che vengano applicate i contratti di riferimento. Non vogliamo che nel sub subappalto si applichino contratti diversi. Questa dispersione è portata da una logica di redditività e da una logica di profitto, quel profitto che non può superare quello del valore umano della persona. Il dumping contrattuale porta a questo porta soprattutto alla mancanza di formazione. La formazione è essenziale proprio per limitare fare prevenzione dei posti di lavoro. Applicare i contratti significa applicare i contratti prevalenti, significa applicare, come negli edili, 16 ore di formazione obbligatoria. Applicare altri contratti significa non fare formazione obbligatoria".
 
I dati sugli infortuni fanno preoccupare anche in Liguria: sono state 19.248 le denunce di infortunio tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2023. I dati Inail, elaborati dall’Ufficio Economico Cgil, indicano come la maggioranza degli infortuni è avvenuta a Genova che con 10.523 denunce rappresenta il 54,7% del totale delle denunce di infortunio della Liguria; segue Savona: 3.594 (18,7%); La Spezia con 2.820 denunce (14,7%); Imperia 2.311 (12,0%). Le vittime di infortunio sul lavoro sono prevalentemente lavoratori tra i 55 e i 59 anni, ma il maggior incremento rispetto all’anno precedente (+32 per cento), si è verificato tra gli over 75 anni. Gli infortuni mortali sono stati 22, di cui 6 a Genova, una media di un morto sul lavoro ogni 16 giorni. In aumento le malattie professionali che si attestano a 1.433 denunce, soprattutto per le donne (+52%) e in provincia della Spezia (+66). "Uil Liguria e Cgil Genova e Liguria chiedono alla politica di passare dalle parole alle azioni concrete a tutela della salute e della sicurezza in ogni luogo di lavoro".
 
Uil Liguria e Cgil Genova e Liguria hanno chiesto al prefetto Cinzia Torraco di sollecitare il governo a trovare "soluzioni concrete a partire dalla modifica della normativa sugli appalti che in queste tragedie dimostra tutta la sua inadeguatezza e pericolosità, l'applicazione corretta dei contratti che garantisce anche legalità e il ricorso alla formazione continua affinché i lavoratori abbiano tutti gli strumenti per tutelare la loro incolumità".